LECCO – Maria Pia Ciappetta, Domenica Curmà, Simone Radice, Elisa Mandelli, Ezio Venturini e Paolo Casu. Questi i sei nomi dei candidati lecchesi alle politiche di Rivoluzione Civile, il movimento fondato dal magistrato Antonio Ingroia. Sei candidati, quindi, che sono stati presentati alla stampa nel tardo pomeriggio di mercoledì presso la Cooperativa equo solidale “L’Altra Via” di Calolziocorte e che hanno colto l’occasione per parlare dei punti salienti del loro impegno in politica.
Cinque in lista alla Camera e uno, Casu, in lista per il Senato, tutti in posizioni non troppo vantaggiose data “la minor densità di popolazione della provincia di Lecco rispetto alle altre che compongono la circoscrizione Lombardia 2”, ha specificato il portavoce provinciale del partito di Ingroia, Matteo Fratangeli. Ciappetta al numero 19, Curmà al 30, Radice al 36, Mandelli al 37, il consigliere comunale Idv Venturini al 42, mentre per il Senato Casu è trentesimo. Queste, infatti, le posizioni nelle liste.
Ma come sono stati selezionali gli esponenti in corsa? “Dopo numerose assemblee con persone provenienti dal mondo delle associazioni e dai partiti che sono confluiti in Rivoluzione Civile e che sostengono la candidatura a premier di Ingroia – ha spiegato Fratangeli – abbiamo scelto quelli che sarebbero diventati i nostri candidati”, che nel corso dell’incontro con la stampa sono intervenuti uno ad uno, presentando le rispettive idee e proposte.
È sulla portata innovativa di Rivoluzione Civile che ha puntato l’attenzione il solo candidato al Senato, Paolo Casu, presidente del Circolo Cento Passi di Olginate. “Credo che questo nuovo schieramento politico possa rappresentare la vera alternativa a quello che per me è il pensiero dominante, al quale sino a questo momento le persone hanno dovuto sottostare votando spesso controvoglia e senza convinzione. Ingroia mette al primo posto il bene comune e questa è per tutti una grande opportunità per un vero cambiamento”.
Dopo due anni di militanza nell’Idv, anche Maria Pia Ciappetta confluisce oggi in Rivoluzione Civile, sottolineando anche lei l’importanza che questa nuova formazione “vuole dare – ha affermato – al pubblico. Basta con le privatizzazioni, attuate in questi anni da tutti i partiti. A questo proposito ritengo che il Pd debba smetterla di sostenere e accettare le politiche di Monti”.
E sull’importanza di dare voce ai cittadini e di rispettarne l’opinione è intervenuta Domenica Curmà, da tempo in prima linea su questioni tra cui l’acqua come bene comune. “Vorremmo un’Italia diversa da quella che esce da vent’anni di Berlusconi e in cui il parere espresso dai cittadini tramite lo strumento del referendum talvolta viene ignorato. Mi riferisco – ha specificato – alla volontà delle persone di mantenere pubblica l’acqua”.
Ma tra le fila di Rivoluzione Civile c’è anche Simone Radice, da tempo nel movimento di Giulietto Chiesa “Alternativa”. Una formazione politica, questa, che è ben rintracciabile nelle sue parole. Al centro della questione ci sarebbe, infatti, l’idea di uno sfruttamento delle risorse energetiche mondiali da parte delle potenze occidentali, in una sorta di imminente lotta per la sopravvivenza data l’esauribilità delle risorse. “Credo sia arrivato il momento smetterla – ha commentato – con quelle che vengono chiamate missioni umanitarie ma che in realtà altro non sono che guerre vere e proprie. La maggior parte dei partiti politici da tempo appoggia questi finti aiuti, che hanno come unica finalità quella di mettere le potenze occidentali nelle condizioni di spartirsi le ormai scarse risorse energetiche del pianeta. Per questo motivo voglio sottolineare che noi faremo sempre resistenza, mai desistenza”.
E cosa dire, poi, del tema della legalità? A parlarne è stata Elisa Mandelli, segretaria del circolo Arci di Osnago. “Lotteremo contro tutte le forme di criminalità organizzata – ha affermato – e difenderemo i diritti civili, battendoci contro gravi forme di discriminazione come il razzismo e l’omofobia”.
A chiudere gli interventi ci ha pensato, infine, il consigliere del Comune di Lecco Ezio Venturini (leggi l’intervento integrale), il quale ha focalizzato l’attenzione su le false verità “che stanno caratterizzando buona parte della campagna elettorale. Chi ha dato l’appoggio alle politiche di Monti – ha affermato – è perché le condivideva. Questo è il mio pensiero. Per quanto ci riguarda, punti salienti del nostro programma sono il sostegno alle famiglie, un contratto collettivo di lavoro, il sostegno alle piccole e medie imprese, il reddito minimo e l’opposizione a quei partiti che prima si scontrato e poi – ha concluso – si accordano in Parlamento”.