Scuola. Piazza e Nava contro i tagli agli asili non statali

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Bimbi_asilo_genericaMILANO – “Presenteremo un emendamento per chiedere il ripristino dei fondi per le scuole dell’infanzia non statali. Tagliare su questo tipo di servizi vuol dire colpire, in un momento di grave crisi, direttamente le famiglie che più subiscono l’attuale congiuntura economica”.

Il consigliere regionale Mauro Piazza annuncia così l’intenzione del Nuovo Centrodestra in Regione Lombardia di depositare un emendamento al bilancio di previsione 2016 per chiedere il ripristino dei fondi per le scuole paritarie dell’infanzia.

“Le scuole paritarie dell’infanzia rappresentano una realtà indispensabile e irrinunciabile per molte famiglie lombarde, tanto da essere frequentate da un numero superiore di bambini rispetto a quelle comunali – sottolinea Piazza – Sostenere questi istituti, gestiti da soggetti privati, vuole dire declinare in modo concreto i principi di sussidiarietà e di libertà sanciti nella Costituzione e valorizzati pienamente nello Statuto di Autonomia della Lombardia.”

Piazza potrà contare sull’appoggio di Daniele Nava, sottosegretario lecchese del NCD, che si attiverà in Giunta con il Presidente e con gli assessorati competenti perché vengano reperiti i fondi necessari: “Chiederemo a Maroni di riconsiderare questa decisione e accogliere il nostro emendamento – conferma Nava – La Regione non può continuare a sostituirsi ai pesanti tagli effettuati dai vari Governi nazionale, ma riteniamo prioritario garantire alle famiglie e ai bambini un sistema di educazione che sappia promuovere una libertà di scelta che, in molti casi, si sostituisce al servizio statale”.

“Abbiamo sempre difeso il principio della libertà della scelta educativa, come singoli e come Nuovo Centrodestra – concludono Nava e Piazza – A chi urla allo scandalo, a mezzo stampa, per i tagli di una regione, la Lombardia, sempre più penalizzata da Roma, preferiamo rispondere con la concretezza dei fatti e, nella fattispecie, di un emendamento finalizzato a ripristinare lo status quo”.