40mila euro per una commissione che valuti il progetto, le minoranze contrarie: “Mancanza di condivisione”
Il sindaco: “E’ una spesa ‘obbligata’ per poter capire se vogliamo il teleriscaldamento e dare una risposta alla società che lo propone”
CALOLZIOCORTE – La questione teleriscaldamento approda in consiglio comunale. Una seduta particolarmente animata quella di ieri sera, lunedì, non solo per il progetto di teleriscaldamento.
L’assemblea, comunque, stata chiamata a votare la ratifica di una variazioni di bilancio, circa 40.000 euro, per finanziare l’attività professionale di supporto al RUP (Responsabile Unico del Procedimento) nella procedura di Project Financing per la realizzazione e gestione di un impianto di teleriscaldamento sul territorio comunale.
La questione è già nota: un’azienda leader del settore si è detta disposta a realizzare l’impianto di teleriscaldamento che utilizzerà l’energia che attualmente viene dispersa (cascame energetico) dalla centrale a biomassa di Sime Energia a servizio della Cartiera dell’Adda. Il comune è chiamato a valutare se il progetto è tecnicamente ed economicamente sostenibile, ma per farlo deve affidarsi al parere di una commissione di esperti che analizzerà nei dettagli il progetto in modo che il consiglio comunale abbia gli strumenti per dare una risposta, entro i termini previsti dalla legge, circa l’interesse o meno del progetto teleriscaldamento.
A dividere il consiglio comunale i 40.000 euro che servono per costituire la commissione di professionisti: “L’iter è questo, non ci stiamo inventando nulla – ha detto il sindaco Marco Ghezzi -. Qui si tratta di decidere se siamo interessati al teleriscaldamento a Calolzio e dobbiamo dare una risposta entro i termini previsti. Se è di nostro interesse il percorso è questo, dobbiamo investire questi 40.000 euro che, nel caso in cui il progetto andasse a buon fine, verranno recuperati dal comune. La relazioni di questa commissione di esperti diventerà l’elemento su cui successivamente votare in consiglio comunale”.
Il più critico sulla questione è stato il consigliere di minoranza Paolo Cola (Cittadini Uniti per Calolziocorte): “Mi sarebbe piaciuto poter vedere uno studio di fattibilità prima di essere chiamato oggi a votare lo stanziamento di questi 40mila euro senza nessuna base – ha detto -. Spendiamo queste risorse senza sapere nemmeno se poi il progetto verrà realizzato, mi sembra una assurdità. Io non entro nemmeno nel merito della questione teleriscaldamento, è una questione di metodo: ci chiedete di spendere 40mila euro per un progetto, che potrebbe anche interessarci, ma senza condividere nulla prima. E’ un discorso di serietà e rispetto”.
“In questa fase la società chiede al comune se è interessato al progetto – ha ribadito il sindaco -. Una risposta, come previsto dalla procedura, siamo obbligati a darla ma non possiamo farlo a caso, perciò siamo obbligati a finanziare questa commissione di esperti”.
La minoranza non si è espressa in modo contrario a prescindere, a dividere il consiglio è principalmente la mancanza di condivisione lamentata dalle minoranze. A nulla è servita la rassicurazione del sindaco rispetto a una prossima commissione con i rappresentati dell’azienda che ha proposto il progetto: “La commissione era utile farla prima di votare questa spesa di 40 euro” ha detto Cola, il cui voto (come quello di tutto il gruppo) è stato contrario. Contro anche Cambia Calolzio: “40.000 euro per costituire questa commissione ci sembrano tantini – ha detto Daniele Vanoli -. Esprimiamo un voto contrario non contro la possibilità del teleriscaldamento, ma contro questa possibilità“.
Voto favorevole della maggioranza che, a più riprese attraverso i suoi consiglieri, ha ribadito la necessità di questa spesa per dare alla città la possibilità di aderire a un progetto ecologico che va nella direzione di diminuire l’inquinamento.