LECCO – Spesa farmaceutica in calo ma non l’importo dei ticket: nel lecchese, secondo un’elaborazione su dati di Ferderfarma, si sono spesi circa 21,897 milioni di euro in farmaci tra aprile e agosto di quest’anno contro i 23,606 milioni dello stesso periodo del 2013; la spesa per i ticket, nonostante le misure messe in atto da Regione Lombardia, non è però diminuita, passando dai 3,391 milioni dei cinque mesi del 2013 presi in esame ai 3,434 milioni di quest’anno.
Un incremento di 43 mila euro sottolineata dal consigliere regionale del PD, Raffaele Straniero, che ha diffuso i dati in una nota attaccando la politica del Pirellone sulla sanità, definendo un “flop” la manovra fatta sui ticket farmaceutici.
“Al momento della presentazione dell’intervento Maroni spiegò che la Regione avrebbe investito 40 milioni di euro per cancellare i ticket farmaceutici a 800mila lombardi (su 10 milioni). Fu anche lanciata la campagna di comunicazione “zero ticket”, con affissioni di manifesti in tutte le città lombarde, per il costo dichiarato di 200mila euro a carico dei contribuenti – denuncia Straniero – Nei fatti, la Regione estendeva l’esenzione del ticket farmaceutico per gli anziani over65 poco abbienti, spostando il limite di reddito massimo da 11mila a 18mila euro”.
Secondo quanto riferito da Straniero, nei cinque mesi di applicazione del provvedimento i lombardi avrebbero pagato quasi due milioni di euro in più rispetto agli stessi mesi dello scorso anno (+1,87%), quando la misura non era in atto. Sempre nello stesso periodo, rispetto allo scorso anno, i cittadini di Lecco e provincia hanno pagato in ticket sui farmaci 43mila euro in più rispetto al 2013. “E se i cittadini hanno pagato di più, la Regione ha invece risparmiato – spiega Straniero – perché la spesa farmaceutica complessiva (quanto Palazzo Pirelli deve alle farmacie per i farmaci acquistati dai lombardi) è sostanzialmente diminuita per oltre 25 milioni di euro, grazie soprattutto alla maggior diffusione dei farmaci generici. Per la regione c’è dunque un guadagno netto, l’esatto contrario di quanto prospettato”.
“La promessa di Maroni di abolire i ticket è tutt’altro che una novità – dichiara il consigliere regionale del Pd Raffaele Straniero – ma il primo esperimento fatto è sostanzialmente una beffa. Noi diciamo da tempo che un taglio è necessario, per tutti i tipi di ticket sanitari, soprattutto per chi ha un reddito inferiore 30mila euro, e abbiamo anche indicato dove trovare le risorse. La giunta ha preferito fare questa limatura per una ristretta fascia di anziani, e solo per il ticket sui farmaci, ma è evidente che non risponde alle promesse fatte. Maroni aveva promesso un taglio per 40 milioni e invece i lombardi hanno versato come e più di prima. Quindi è ora di tagliare veramente, non solo i ticket farmaceutici ma soprattutto il superticket su visite ed esami, nel segno dell’equità”.
Per il PD il risultato potrebbe avere dipendere da diverse cause, “ma la più significativa – sottolineano di democratici – probabilmente è l’errato conteggio della platea dei beneficiari: gli ultrasessantacinquenni in Lombardia sono circa 2 milioni, è quindi improbabile che quasi la metà (800mila dichiarati dalla giunta) sia nella fascia di reddito compresa tra 11 e 18mila euro” conclude Straniero.