Teleriscaldamento. Lettera ai sindaci: “Serve trasparenza, non riservatezza”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera della Rete Consiglieri Informati rivolta ai sindaci dei comuni soci di Silea

“Il riserbo sul progetto rischia di farci arrivare al punto di non ritorno. I sindaci siano responsabili e pretendano di conoscere”

LECCO – “Come gruppo di cittadini impegnati da anni sul fronte ambientale e dei Beni Comuni, insieme ad alcuni componenti della Rete Consiglieri Informati, non possiamo non constatare che siamo ormai ad un passo da una possibile aggiudicazione del progetto di Teleriscaldamento abbinabile all’attuale Forno Inceneritore di Valmadrera.

Tale progetto presentato da Varese Risorse S.p.A. (controllata al 100 % dalla società quotata in Borsa Acsm Agam S.p.A., controllata a sua volta primariamente col 41,34% delle azioni da A2A S.p.A. pure quotata in Borsa e col 23,93% da L.R.H. S.p.A. più direttamente lecchese) pur apparentemente legato, nell’eventuale sua attuazione, solo al territorio di tre Comuni quali Lecco, Valmadrera e Malgrate, di fatto coinvolge a vari livelli l’intera comunità provinciale che trova in SILEA S.p.A., società pubblica esclusivamente partecipata da Comuni, il gestore del ciclo integrato dei Rifiuti.

Non è un caso che nel corso della preposta Assemblea Intercomunale dei Comuni Soci svoltasi nel maggio 2019 sia stata adottata la scelta di procedere a tale progettazione col consenso della grandissima parte dei Comuni.

Quello che ci preme però ricordare a tutti ed in particolare a voi Sindaci, auspicando che qualcuno “casualmente” non se ne dimentichi, è che tale decisione è stata assunta ad una precisa vincolante condizione : che la fonte d’alimentazione, che dovrebbe subentrare in sostituzione di quella attualmente abbinabile alla combustione di rifiuti del Forno Inceneritore, sia realmente “sostenibile ambientalmente”.

A questo riguardo ci preoccupa molto, e con noi anche varie realtà della Società civile più attenta agli aspetti ambientali, l’assoluto riserbo, ammantato da non si sa bene quali specifiche normative giustificative, che regna sulla effettiva fonte alternativa concretamente prevista dal progetto.

Riteniamo tale assoluta riservatezza sia lesiva del più elementare diritto/dovere alla trasparenza degli atti che ogni Amministratore dovrebbe pretendere nei confronti di una Società, peraltro completamente pubblica, su cui dovrebbe esercitare un controllo diretto (chiamasi “controllo analogo”).

Cari Sindaci, Consiglieri e Cittadini scusate il nostro incalzare ma, così facendo, già a brevissimo si potrebbero creare le condizioni di “non ritorno” … per poi magari, come in molti già sostengono, mettere tutti di fronte al fatto compiuto di un progetto che prevede tutt’altro che fonti rinnovabili veramente e non solo figurativamente virtuose, visto che non si avrebbe nemmeno il coraggio di dire quali siano.

Che si abbia paura che i sindaci possano cambiare idea vedendo non rispettate le condizioni da loro stessi poste come vincolo al teleriscaldamento?

E come si potrebbe predicare ad ogni piè sospinto la “Sostenibilità” e continuare invece a praticare combustioni con enormi emissioni di CO2, magari di biomasse o simili che peraltro sarebbero pure inquinanti?

Ecco perché cari Sindaci, Consiglieri e Cittadini occorre da parte di tutti, ed in particolare di voi Sindaci che ci rappresentate nelle competenti sedi decisionali, uno scatto di responsabilità partecipativa e di vera funzione “Politica” pretendendo di conoscere, preventivamente all’eventuale ( e sarebbe anacronistica) aggiudicazione, la denominazione esatta e relative quanto effettive virtuose caratteristiche della fonte che si ritiene di applicare.

A voi la responsabilità di assumervi pienamente i doveri del vostro ruolo ed a noi tutti vigilare che prevalgano le ragioni della trasparenza e della reale sostenibilità ambientale, ma non solo”.

I sottoscrittori

Enzo Venini – Colico
Salvatore Krassowski – Cernusco Lombardone
Aldo Dal Lago – Colle Brianza
Germano Bosisio – Oggiono
Massimo Riva – Lecco
Rocco Miraglia – Castello Brianza
Livia Mastrini – Dorio
Lucio Vaccani – Galbiate
Fabio Casadonte – Colico
Andrea Torri – Lecco
Anna Bertuletti – Lecco
Cesare Panzeri – Oggiono
Sergio Monti – Colico
Giovanni Dego – Colico
Serena Ratti – Colle Brianza
Pierfranco Mastalli – Lecco


 

Sul caso è intervenuta anche Legambiente. Ecco la nota diffusa dall’associazione ambientalista

“Il Coordinamento dei circoli Legambiente della Provincia di Lecco ha inviato una lettera ai Sindaci per richiamare la loro attenzione sul progetto di teleriscaldamento legato al termovalorizzatore di Valmadrera, presentato il 29 u.s. al Comitato Ristretto di Silea. Una storia più che decennale nata con la prescrizione regionale alla concessione dell’AIA, in scadenza nel 2030 e prorogata al 2032, del recupero del calore prodotto dall’incenerimento dei rifiuti.

Nel 2017 Legambiente ha inviato ai Sindaci della Provincia il dossier “Quale futuro per i rifiuti in Provincia di Lecco” (http://www.legambientelecco.it/images/Dossier-2017-rifiuti-Provincia-Lecco.pdf) dove auspicavamo la dismissione dell’inceneritore e sostenevamo che una rete di teleriscaldamento deve prevedere la possibilità concreta, progettualmente dimensionata, economicamente valutata, di riconversione nell’alimentazione a fonti rinnovabili, ponendo in dubbio la compatibilità di una rete ad alta temperatura con l’utilizzo di fonti energetiche diffuse.

Ora le nostre osservazioni hanno maggior peso alla luce delle misure intervenute a livello nazionale ed europeo per ridurre le emissioni in atmosfera e contrastare l’emergenza climatica.

Il Pacchetto Economia Circolare dell’Unione Europea, recepito dall’Italia nel settembre scorso, getta le basi per il passaggio dall’attuale modello lineare di crescita economica ad uno dove il valore dei prodotti e dei materiali si mantenga il più a lungo possibile. Il 65% degli imballaggi dovrà essere riciclato entro il 2025 e il 70% entro il 2030, e non più del 10% dei rifiuti dovrà arrivare in discarica entro il 2030. L’accordo sul nuovo obiettivo climatico dell’Ue prevede di ridurre del 55% le emissioni di CO2 al 2030.

Presentando il Piano industriale di Silea all’Assemblea ristretta dei Sindaci, il Direttore D’Alema ha individuato l’economia circolare come una delle linee guida con l’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata, oggi ferma al 71% e l’investimento nella produzione di biometano nell’impianto di Annone e nella più efficiente differenziazione e recupero delle plastiche in quello di Seruso. Un’ulteriore riduzione dei rifiuti potrà venire con l’estensione a tutti i Comuni della tariffa puntuale; chiediamo che Silea si assuma il costo degli investimenti necessari per la sua attuazione.

Alla luce di tali cambiamenti, appare non più giustificata la prescrizione regionale all’AIA per l’impianto di Valmadrera: lo collega infatti a una rete di teleriscaldamento che entrerebbe a regime tra qualche anno, vicino al termine previsto per la dismissione del forno che non vorremmo trovasse anche nella necessità di alimentare il teleriscaldamento un motivo per proseguire la sua attività oltre la scadenza dell’AIA.

Gli sgravi fiscali e il superbonus vanno a ridurre la domanda termica degli edifici e gli obiettivi di abbattimento delle emissioni impongono di ridurre le combustioni.

Dell’unico progetto, presentato da Varese Risorse, non si sa nulla, in particolare riguardo all’alimentazione solo da fonti rinnovabili, come indicato dall’Atto di indirizzo dei Sindaci.

Pensiamo che Istituzioni e cittadini debbano essere informati e resi partecipi di un progetto che impatta sul territorio e pone un’ipoteca sul suo futuro energetico.

Ciò premesso, qualora si ravvisasse ancora l’opportunità di un impianto di teleriscaldamento, ci si dovrebbe orientare verso una rete a bassa temperatura, alimentata da impianti a fonti rinnovabili di piccole-medie dimensioni, quali solare termico e pompe di calore abbinate a pannelli fotovoltaici; una produzione decentrata, costituita da punti di immissione con gli utenti che, come accade nella produzione elettrica da fotovoltaico, possono essere sia produttori sia consumatori di energia termica”.

Coordinamento Circoli Legambiente della Provincia di Lecco