
LECCO – “Da troppo tempo Lecco ha smesso di fare rete e questo vale per tutti senza eccezioni”. E’ quanto sottolinea Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco, in una lettera che suona come un invito ai soggetti economici e amministrativi del territorio a riflettere e a reagire per ricercare un’unità nei rapporti e nella pianificazione che per Valsecchi, ad oggi, rischia di scomparire:
“Il marchio inconfondibile che ha consentito a Lecco di crescere e migliorarsi, negli anni scorsi, era dettato da un network unitario di tanti attori che indirizzavano ed orientavano le strategie politiche, sociali ed economiche del Lecchese. Questi attori erano le Istituzioni, la Camera di Commercio, le associazioni datoriali e sociali e le organizzazioni dei lavoratori. Sembra che questo sodalizio si sia volatilizzato, non esiste più . Ognuno alla ricerca del suo spazio, spesso senza esclusione di colpi”.
Il rischio più alto, per Valsecchi, è che la mancanza “di una vera cabina di regia e di una strategia unitaria” avrà come” vittima” la ricaduta di Expo sul territorio lecchese. Per questo da Appello per Lecco si spinge per quella che viene definita la “rinascita di un patto sociale ” .
“Bisogna fare in fretta perché da settembre, a Roma, partirà una nuova ondata di discussione e conseguenti provvedimenti che riguardano le città metropolitane che andranno a ridisegnare i confini e l’architettura del sistema istituzionale italiano – scrive Valsecchi – Queste rilevanti trasformazioni verosimilmente potrebbero essere assunte con politiche d’imperio da parte del sistema politico e amministrativo centrale. I territori rischiano di essere solo spettatori impotenti, senza diritto di parola, in virtù della necessità di riformare lo Stato e ridurre i costi”.

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