Ci sono le Fuji, le Golden Delicious, le Renetta e le Royal Gala e ancora la Mela Rossa dei Monti Sibillini, la Rome Beauty e molte altre. Pare tuttavia che domenica siano apparse anche le Lega Nord, subito trasformate in “Mela Nord”. Chissà poi se erano rigorosamente verdi come la più classica Granny Smith o in via del tutto eccezionale rosse, rossissime come vuole la tradizione di San Nicolò le cui mele, lo sanno tutti, sono enormi e rosse, oppure magicamente bicolore…
A sollevare il problema, in apparenza, ortofrutticolo è stato il capogruppo consiliare dell’Italia dei Valori Ezio Venturini che ha spiegato: “La Lega si distingue sempre dalle bandiere Padane al giro di Lombardia, alle mele delle donne padane durante la festa di San Nicolò. Non vorrei che, rileggendo la tradizione che parla di tre povere bambine vendute come schiave o dei tre poveri bambini affamati, comparisse tra le righe un Santo ‘Leghista’ addobbato a verde che nella notte pone sulla loro finestra le tre mele che diventano d’oro”, ironizza Venturini.
Poi il capogruppo approfondisce proseguendo: “A parte la forma suggestiva del mio racconto vorrei seriamente che qualcuno dell’Amministrazione mi spiegasse come è stato possibile autorizzare un tavolino delle ‘donne padane’ con vendita di mele in Piazza Cermenati proprio davanti alla canonica dove veniva effettuata la vendita ‘ufficiale’ traendo in inganno molti cittadini. Sarebbe stato meglio evitare qualsiasi tipo di manifestazione politica quando la città celebra il suo Patrono assegnando inoltre le benemerenze alla presenza delle città gemellate. Mi permetto di dire che la politica in alcuni casi non ci azzecca. Speriamo che qualcuno in futuro lo capisca”.