LECCO – “Se pensiamo che ogni minuto senza fare nulla diminuisce del 10% la possibilità di sopravvivenza, e se iniziamo a contare questi minuti dal primo momento in cui il cuore si ferma, scopriamo che anche dove i soccorsi sono rapidissimi, come in città, difficilmente questi riescono ad intervenire così precocemente: la chiamata di soccorso spesso è ritardata perché il cittadino fatica a comprendere subito la gravità della situazione, spesso l’agitazione del momento manda in confusione chi non è preparato e ritarda ancora la chiamata di soccorso, a tutto questo si aggiunge il traffico, i mezzi impegnati in altri interventi, la distanza… Minuti preziosi che volano via; minuti trascorsi che, se nessuno interviene sulla persona in arresto cardiaco, rendono praticamente nulle le possibilità di sopravvivenza”.
Così la Croce Rossa Italiana di Lecco ha deciso di lanciare un progetto per diffondere la cultura del soccorso in caso di arresto cardiaco, per permettere a tutti di imparare le manovre di rianimazione di base da mettere in atto in caso di arresto cardiaco e e installare defibrillatori in luoghi pubblici.
“Compressioni toraciche e utilizzo del defibrillatore sono la combinazione vincente per permettere al cuore di ritornare a battere efficacemente. E’ per questo che vogliamo creare in città una rete di defibrillatori semiautomatici (DAE) liberamente accessibili alla popolazione in modo che chiunque possa utilizzarli per salvare una vita” spiegano dal comitato lecchese della CRI.
“Lecco Cuore” è il nome del progetto articolato in tre forme diverse, ma strettamente complementari tra di loro:
• formare il più alto numero di persone possibile alle manovre di rianimazione di base e all’utilizzo del defibrillatore
• raccogliere fondi per l’istallazione di defibrillatori semi automatici ad accesso pubblico da posizionare nei punti con maggior afflusso di persone, partendo appunto dal centro storico cittadino
• fornire assistenza e consulenza specifica a tutti i soggetti interessati a dotarsi autonomamente di defibrillatore, redigendo i necessari documenti, sottoponendoli per l’approvazione ad AREU Lombardia e formando il personale che poi sarà eventualmente chiamato a utilizzare il DAE
Il progetto è patrocinato dal Comune di Lecco, dall’AREU 118 e dall’Azienda Ospedaliera.
“Noi crediamo che tutti debbano imparare le manovre di rianimazione di base da mettere in atto in caso di arresto cardiaco. – spiegano – L’unione di first responder correttamente addestrati e la disponibilità immediata di un DAE permette di salvare molte vite”.