LECCO – Generosi e consapevoli dell’importanza di un piccolo grande gesto: stiamo parlando dei lecchesi che, se si sono da sempre contraddistinti per l’alta percentuale di donatori di sangue rispetto alle altre province italiane, una conferma ulteriore della loro sensibilità arriva anche dall’alto tasso di quanti acconsentono all’espianto degli organi, poiché donatori oppure con il parere favorevole dei familiari del defunto.
“Contro una media nazionale che si aggira intorno al 30%, a Lecco abbiamo una percentuale di opposizione alla donazione che nel 2011 si è attestata al 3,44%, per poi risalire al 21% nel 2013. Un dato sempre più basso rispetto alle statistiche nazionali” spiega Alessandro Dell’Oro, del coordinamento provinciale Prelievo Organi e Tessuti.
Nel 2011 a Lecco si sono riscontrati 29 potenziali donatori dai quali (escludendo i casi di rifiuto da parte dei familiari o di non idoneità) è stato possibile prelevare 77 organi e 83 cornee. Nel 2012 il numero di potenziali donatori è sceso a 17 per 52 organi e 110 cornee donate. Infine, i dati dei primi dieci mesi di quest’anno parlano di 14 potenziali donatori di loro su 10 è stato acconsentito il prelievo di 37 organi e 89 cornee.
Solo nell’ultimo weekend sono stati effettuati tre espianti di fegato, reni e cornee da tre pazienti, ai quali si somma un quarto prelievo su un paziente deceduto lo scorso mercoledì.
“Senza dubbio i reni sono gli organi maggiormente prelevati, seguiti da fegato – ha spiegato il dott. Francesco Lusenti, responsabile del coordinamento provinciale e rianimatore dell’ospedale Manzoni – Per quanto riguarda il cuore, invece, il numero di donazioni è sempre più basso a causa dell’innalzarsi dell’età dei donatori e della selezione dei cardiochirurghi che oggi hanno a disposizione terapie migliori per mantenere in vita i propri pazienti in attesa che arrivi l’organo da trapiantare”.
Tra i 60 e i 70 anni l’età media dei donatori, la maggior parte dei quali deceduta per emorragia celebrale. Una tendenza differente rispetto al passato, come sottolineato dallo stesso dott. Lusenti, quando erano più frequenti le morti per gravi traumi ( tra questi anche i motociclisti, ora più tutelati dall’obbligo di indossare il casco).
La morte, nel sua tragicità, può generare una speranza per i tanti in lista d’attesa che aspettano di poter ricominciare a vivere: lo sa bene l’AIDO di Lecco e il suoi volontari, che nei mesi scorsi hanno incontrato oltre 400 studenti delle scuole lecchesi per diffondere la cultura della donazione nelle nuove generazioni.
Lecco, infine, può essere ben orgogliosa anche del suo personale infermieristico e in particolare di Sabina Baggioli, recentemente nominata membro del “Gruppo Nazionale degli Infermieri della Rete di Donazione e Trapianto”.