Merate. Chiusa la riabilitazione cardiologica, Cgil preoccupata

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mediciMERATE – L’improvvisa chiusura del Servizio di Riabilitazione Cardiologica del Presidio Ospedaliero di Merate sorprende e preoccupa la CGIL.

“Il pensionamento non è un evento imprevedibile e normalmente si dovrebbero attivare per tempo le misure atte alla sostituzione di chi cessa, evitando di interrompere la continuità del servizio. Così non si è fatto – spiegano Marco Paleari, segretario Generale Funzione Pubblica CGIL Lecco, e Guerrino Donegà , segretario CGIL Lecco – Non vorremmo che a fronte delle più ampie rassicurazioni circa il mantenimento dei servizi esistenti, fornite a gennaio dalla nuova Direzione Strategica, nel primo incontro sindacale dopo l’avvio della Riforma, si seguissero prassi diverse”.

“Abbiamo già richiamato l’attenzione sui rischi di un possibile ridimensionamento della rete ospedaliera insistente nell’ambito territoriale dell’unica nuova ATS Brianza, che porti privilegiare le strutture più grandi a discapito di quelle più vicini ai cittadini. Ci auguriamo di vedere presto segnali differenti. Se, come riferisce la stampa, la Direzione ha annunciato il ripristino del servizio da marzo, prendiamo atto e restiamo in fiduciosa ma vigile attesa. Sarebbe stata in ogni caso più opportuna e rispettosa dell’utenza una informazione preventiva, senza contare che una informazione a livello sindacale sarebbe stato un atto dovuto così come richiedono le corrette relazioni sindacali, visto anche che all’interno di quel servizio operano dei lavoratori, che al momento dovranno essere ricollocati”.

La Cgil afferma di non poter condividere la giustificazione della chiusura dei servizi per dare pratica attuazione alla norma che da tempo prescrive il giusto riposo tra un turno e l’altro a tutela della salute e sicurezza del paziente e del lavoratore a cui si affida. “Il problema va invece rinviato alla Regione Lombardia per evidenziare la necessità di un adeguamento delle dotazioni organiche che da anni le organizzazioni sindacali rivendicano a sostegno della qualità della cura del cittadino utente”.