Ospedale: più attenzione alla depressione post-parto

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depressione-post-partum-280x140LECCO  – In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, O.N.Da., l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, promuove iniziative di sensibilizzazione sui disturbi psichici, neurologici e del comportamento che colpiscono, in particolare, la popolazione femminile.

L’obiettivo è aumentare gli sforzi nel campo della prevenzione delle condizioni di disagio più frequenti come, ad esempio, quelle relative al periodo perinatale, che precede e segue la nascita. Su questo versante , in Azienda Ospedaliera, presso gli ospedali di Lecco e Merate, sono impegnati sia gli operatori e gli specialisti del Dipartimento Materno Infantile che quelli del Dipartimento di Salute Mentale.

il dott. Rinaldo Zanini
il dott. Rinaldo Zanini

Oltre il 70% delle madri, nei primi giorni immediatamente successivi al parto, manifestano sintomi leggeri di depressione, in una forma che il pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott ha denominato “baby blues”. È una condizione che tende a scomparire nell’arco di due o tre settimane.

“Le madri – spiega Rinaldo Zanini, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco – non necessitano dell’ausilio di particolari cure che non siano affidate al buon senso, alla pazienza e all’assistenza di coloro che circondano le donne che ne sono colpite”.

La depressione post-partum è invece un disturbo che si presenta con intensità maggiore rispetto al baby blues: “colpisce il 10% delle donne che hanno partorito” ricorda Antonio Lora, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale. Anche in questo caso, aggiunge Zanini, “una buona parte di esse se la cava senza la necessità di un supporto medicalizzato”.

Il fatto è, sottolinea Lora, “che le conseguenze della depressione post-partum sono davvero serie per la madre che incontra molte più difficoltà ad occuparsi del neonato e del resto delle sue attività, in casa e sul lavoro. Ma sono conseguenze che riguardano anche il bambino, che è meno coinvolto nella relazione con la madre e che, crescendo, può sviluppare problemi emotivi, anche significativi. A soffrire – continua Lora – non è solo la coppia madre-bambino ma l’intero nucleo familiare per le difficoltà relazionali che nascono tra i due genitori”.

Il dott. Antonio Lora
Il dott. Antonio Lora

Che fare? “Esistono interventi efficaci – continua lo psichiatra lecchese – nel prevenire gli episodi depressivi delle mamme. Uno screening effettuato precocemente in più riprese nella gravidanza e nel puerperio riesce ad individuare le madri a rischio di depressione. A queste donne vengono destinati tempestivamente interventi psicologici sia individuali che di gruppo, in grado di favorire il processo di guarigione; nei casi di maggiore gravità è anche possibile affiancare un intervento farmacologico con farmaci antidepressivi. È molto importante che questo intervento preventivo – prosegue Antonio Lora – venga erogato in prossimità della donna, seguendo le tappe della gravidanza e del puerperio prima nei gruppi di preparazione al parto e poi, nei giorni successivi al parto, all’ interno dei reparti di Ostetrica e Neonatologia”.

L’obiettivo è quello di garantire alla donna, durante la gravidanza ed il puerperio, una salute a 360 gradi, che comprenda non solo la salute fisica, ma anche quella mentale. I due Dipartimenti dell’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco, Materno Infantile e Salute Mentale, hanno le competenze al loro interno per svolgere questo compito di intervento terapeutico precoce.

“Ciò nondimeno – afferma ancora Lora – è necessario dare ad esse continuità. Per questo è decisivo che i due Dipartimenti, ma anche le Associazioni di Volontariato, come Progetto Itaca, che da anni a Milano lavora su questo tema, operino insieme per raccogliere le risorse necessarie e utili a creare un servizio specificatamente dedicato alla depressione post-partum e garantirne la continuità nel tempo”.