LECCO – Oltre quattro mila questionari distribuiti tra gennaio e giugno di quest’anno e risultati definiti molto significativi e lusinghieri dai vertici dell’Azienda Ospedaliera di Lecco: è l’indagine promossa dallo stesso ospedale per scoprire quanto i propri utenti siano a conoscenza del Consenso Informato, ovvero il diritto del paziente di avere a disposizione tutte le informazioni disponibili sulla propria salute e il dovere della struttura sanitaria di offrire lui questo tipo di nozioni.
Già dal 2004, l’Azienda Sanitaria della Provincia di Lecco ha intrapreso un processo dettagliato per l’informazione del paziente e l’acquisizione del consenso alle cure, predisponendo anche specifici poster informativi nei diversi reparti dell’ospedale.
Nei primi sei mesi del 2012, con la collaborazione delle associazioni di volontariato che operano nella struttura e che hanno proposto l’iniziativa, è partita quindi una campagna di verifica che ha coinvolto tutti i presidi ospedalieri della provincia.
Ebbene, i valori emersi dai questionari hanno offerto una parziale quanto sorprendente rivelazione: nelle 2497 schede raccolte fin ora (pari al 9% dei pazienti dismessi) il 91% degli intervistati ha dichiarato di avere conoscenza della tematica, l’83% ha ritenuto di aver ricevuto informazioni complete sul problema di salute, sul trattamento proposto e sui benefici della cura, ed infine il 73% dei pazienti ha dichiarato di aver ricevuto informazioni complete sugli effetti collaterali e sugli eventuali problemi di recupero relativi al trattamento.
Inoltre, il 91% ha riscontrato la possibilità di richiedere ulteriori chiarimenti e approfondimenti rispetto alle informazioni fornite dal medico.
“Sono dati che ci confortano – ha dichiarato il direttore generale, Mauro Lovisari – crediamo che la comunicazione non sia solo un obbligo istituzionale, ma un segno di democrazia, trasparenza e onestà verso gli utenti”.
Sul tema è intervenuto anche il direttore sanitario, Patrizia Monti: “L’impostazione che l’azienda ha voluto tenere nel corso degli anni è improntata ad un profondo rispetto per il paziente. Con questa indagine abbiamo cercato di verificare il mantenimento di questa alleanza con gli utenti dell’ospedale”.
Fondamentale in questa fase, il lavoro dei volontari: “La cooperazione che è nata con loro è segno di grande integrazione con le associazioni che operano all’interno della nostra struttura. Inoltre, i volontari rappresentano un soggetto terzo rispetto all’azienda ospedaliera e il loro impiego ha permesso un’impronta imparziale nei rapporti con gli intervistati e quindi maggiore sincerità nelle loro risposte”.