LECCO – Primo intervento con il robot Da Vinci , in ambito otorinolaringoiatrico, all’Ospedale Manzoni . L’evento è ancor più significavo perché la tecnologica robotica per patologie di competenza otorinolaringoiatrica è adottata, in Italia, in pochissimi centri ospedalieri, perlopiù universitari o di ricerca oncologica .
L’intervento all’Ospedale di Lecco è stato eseguito nei giorni scorsi, su un paziente sessantenne , proveniente da un comune del comasco, dimesso in seguito dall’ospedale venerdì scorso, dopo 7 giorni di degenza post operatoria.
“L’uomo – spiega Renato Piantanida , Direttore della Struttura di Otorinolaringoiatria –aveva un tumore ala base della lingua. Era già stato trattato chirurgicamente e con radioterapia negli anni precedenti , con un buon esito , per un neoplasia alle corde vocali e per una successiva recidiva. Poi , recentemente un tumore aveva aggredito la parte posteriore della lingua”. L’intervento di chirurgia tradizionale avrebbe comportato non poche difficoltà , considerata la sua posizione. Di più: “con un tempo chirurgico di parecchie ore – continua il primario – la degenza postoperatoria avrebbe comportato la nutrizione tramite sondino nasogastrico per almeno 15 giorni, con il rischio di complicanze a carico dell’osso mandibolare e dei tessuti della bocca”.
Di qui l’idea di optare per la tecnologia robotica, con il sistema Da Vinci: “il robot ci consentiva – aggiunge Piantanida – di limitare l’intervento ai tessuti direttamente interessati dalla malattia , perché i piccoli strumenti comandati a distanza permettevano di raggiungere la base della lingua attraverso l’apertura naturale della bocca”. Il robot , nella sostanza, permetteva di operare laddove la metodica tradizionale avrebbe incontrato mille ostacoli.
Così è stato: l’operazione è stata eseguita con pieno successo da chirurghi Eleonora Casati e Matteo Giovari, con la supervisione di Piantanida. Il dolore postoperatorio è stato minimo, il paziente è stato in grado di alimentarsi per vie naturali nel giro di 3 giorni ed è stato dimesso dopo una degenza di una settimana.
In Italia, dal 2000 ad oggi, si contano 50.000 casi chirurgici (perlopiù oncologici e in ambito, soprattutto, ginecologico e urologico) risolti con la tecnologia robotica. Al Manzoni è disponibile dal 2010 la piattaforma robotica Da Vinci. Da allora è stato utilizzata in circa 450 interventi per tumori ginecologici e della prostata.
“Oggi con la tecnologia robotica – spiegano gli specialisti – si ha la profondità di campo e un maggiore ingrandimento di immagine, così il medico è agevolato nel percorrere strade impervie. La visione è molto stabile: se prima la qualità e la fermezza delle immagini dipendevano dalla mano di un assistente, attualmente, con un robot, questo problema è azzerato, con l’ulteriore vantaggio di richiedere meno dispendio di energie da parte dell’equipe medica”.
I vantaggi per il paziente sono, fra gli atri :
• piccole incisioni con modesto sanguinamento;
• minore necessità di trasfusioni;
• minore sofferenza postoperatoria;
• riduzione tempi di ospedalizzazione;
• riduzione tempi di recupero;
• ritorno più rapido alle normali attività.
E’ evidente – aggiungono gli specialisti – che sono le condizioni cliniche del paziente e il tipo di patologia a orientare il medico ad adottare la tecnologia chirurgica robotica o un’altra , laparoscopica o più tradizionale.