Tumori e prevenzione: oltre 30mila adesioni agli screening

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il dott. Antonio Ardizzoia
il dott. Antonio Ardizzoia

LECCO – Nella lotta al cancro la prevenzione assume un ruolo fondamentale e lo sanno bene gli specialisti del DIPO, il Dipartimento Interaziendale Provinciale Oncologico di Lecco, che durante il biennio 2014/2015 hanno portato a termine numerose attività, come sottolineato Antonio Ardizzoia, direttore del DIPO e primario della struttura di Oncologia medica dell’ospedale di Lecco.

“Sono proseguite con risultati sempre più apprezzabili, le campagne di screening dei tumori mammari e del colon retto” spiega il primario, introducendo i dati delle iniziative sanitarie.

Lo screening del tumore alla mammella è attivo nel lecchese dal 1999 ed è rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Secondo i dati forniti alla fine dello scorso dicembre dall’ex ASL di Lecco, oggi ATS della Brianza, nel 2014 sono state invitate allo screening oltre 22mila donne ; di esse circa 13mila hanno risposto all’appello. Di queste, infine , 690 sono state richiamate per approfondimenti e 69 operate per diagnosi di tumore maligno.

La campagna di screening per la prevenzione del tumore del colon retto (rivolto a uomini e donne, anche in questo caso, tra i 50 e i 69 anni) è stato avviato , invece, nel 2005. Sempre secondo gli specialisti dell’ex ASL, nel 2014 sono state 35mila le persone invitate ad effettuare l’esame (21mila vi hanno aderito) . Sono stati chiamati, successivamente , ad effettuare la colonscopia in 880 e di questi, 24 pazienti sono stati trattati per tumore maligno, 141 per adenoma avanzato e 185 per adenoma iniziale.

In termini di campagna è doveroso ricordare , altresì, che in questi anni è stata avviata l’iniziativa informativa per lo screening della cervice uterina.

“Ulteriore attività che piace segnalare – aggiunge Antonio Ardizzoia – è stata l’avvio del percorso di gestione condivisa , tra specialisti ospedalieri e medici di famiglia , delle pazienti operate per tumore al seno a oltre 5 anni dalla diagnosi, periodo in cui si riduce notevolmente la frequenza di recidiva”.

“Il dato statistico è molto positivo – sottolinea l’oncologo del Manzoni –. Sono oltre 500, infatti, le donne inserite nel programma di follow up condiviso”.

Da tempo esiste, in fatto di condivisione, una significativa collaborazione tra il DIPO e la rete di cure palliative che interessa pazienti dimessi dall’Ospedale, prevalentemente dall’Oncologia Medica.

images (11)“Da anni – dichiara il Primario dell’Ospedale di Lecco – è presente all’interno dell’Oncologia una postazione medico-infermieristica delle cure palliative per una migliore gestione dei pazienti in fase avanzata di malattia. Il percorso prevede la condivisione delle informazioni, nonché la scelta della soluzione migliore (assistenza domiciliare o hospice). Negli ultimi 2-3 anni il percorso è stato ampliato anche ai malati afferenti al Day Hospital e all’Ambulatorio oncologico . Ciò ha consentito di ridurre il numero di accessi al Pronto Soccorso di malati in fase avanzata di malattia e , al contempo, l’attivazione di interventi di Simultaneous Care, che prevede un’offerta di cure palliative durante tutto il percorso della malattia”.
Il DIPO è l’Organismo che coinvolge l’ATS della Brianza, l’ASST di Lecco con diverse sue strutture specialistiche (Oncologia Medica, Radioterapia, Chirurgia, Dermatologia, Gastroenterologia, Anatomia Patologica) , oltre ai Centri privati accreditati con riconosciuta attività oncologica (le case di cura Mangioni e Beato Luigi Talamoni , l’Hospice “Il Nespolo” di Airuno) e ai servizi territoriali che si occupano di prevenzione e cura dei pazienti oncologici.
Tra i progetti futuri: “Un’area di particolare interesse – spiega Ardizzoia – sarà il malato cronico. La prevalenza della malattia oncologica è in netto aumento e grazie al miglioramento della diagnostica e delle cure, molte persone convivono con la malattia cancro per lunghi tempi. Gli sforzi organizzativi dovrebbero, quindi , puntare sulla realizzazione di una rete specialistica e territoriale per la gestione di queste situazioni che rischiano di complicare gli attuali percorsi dedicati alle situazioni acute”.
Tredici le Associazioni di Volontariato oncologico impegnate nel DIPO. Tra i progetti da loro coordinati vi è “Un raggio di sole” , progetto nato per aiutare gratuitamente , nella scelta della parrucca, chi sta vivendo con la malattia neoplastica la perdita dei capelli.

“Il progetto – racconta Damaris Rovida, referente DIPO per le Associazioni – ha comportato la creazione di una struttura dentro il reparto di Oncologia dell’Ospedale di via dell’Eremo in cui opera personale adeguatamente preparato, composto da parrucchieri e volontarie disponibili ad aiutare le donne a concentrarsi in maniera positiva sul proprio aspetto esteriore. Ad oggi le parrucche distribuite sono state 935”.