RUBRICA – In questi ultimi anni la così detta intelligenza artificiale sembra aver quasi raggiunto quella umana, portandoci negli scenari che il genio di Stanley Kubrick aveva già predetto nel suo capolavoro “2001 Odissea nello spazio”, dove il famigerato Hal 9000, supercomputer di bordo della nave spaziale “Discovery”, riproduceva in modo veloce e sicuro tutte le attività della mente umana.
Oltre ad avere percezioni sensoriali ed emotive, che gli consentivano di governare senza errori l’astronave e di condurla nella sua missione spaziale, dialogava addirittura con gli astronauti.
Una curiosità è che il nome del mostro cibernetico è un acronimo e sembra che derivi dalle lettere iniziali di “Heuristic Algorithmic”. Tra le varie attività da lui svolte giocò anche una partita a scacchi con l’astronauta Frank Pool che ovviamente vinse non commetendo alcun errore. Errori che purtroppo sono stati commessi nella traduzione italiana del film e della partita, mentre nella versione originale inglese scacchisticamente è tutto giusto in quella italiana, per mezzo della fredda voce del computer, viene enunciato da Hal uno scacco matto impossibile.
Ma veniamo alla partita così potrò chiarirvi l’enigma.
Questa è la posizione della partita che si vede sullo schermo seguendo il film. La partita è stata realmente giocata da due scacchisti tedeschi nel 1910 ad Amburgo e probabilmente lo scenografo Arthur C.Clarke, autore anche del libro che uscì in contemporanea con il film nel 1968, scelse questa partita in quanto si trattava di due giocatori poco noti e quindi la partita stessa era poco conosciuta e di facile esecuzione finale da mostrare agli spettatori. Come vi ho già accennato nella sua versione originale era perfetta ma vediamo la traduzione che ascoltiamo in sequenza:
Frank Pool > Regina mangia il pedone 14.Dxa6
Hal 9000 > l’Alfiere mangia il pedone di Re 14…Axg2
Frank Pool > Torre in d1? (errore della traduzione italiana non si può!) 15.Te1
Hal 9000 > Regina in f3 15…Df3
Frank Pool> Alfiere mangia Regina 16.Axf3
e qui il traduttore fa annunciare ad Hal 9000> Re cattura Alfiere Scacco Matto???
Ovviamente non è possibile tocca al nero, il Re bianco non può muovere e la mossa giusta nell’originale è 16…Cxf3 Scacco Matto!
L’unica spiegazione possibile è che il traduttore abbia confuso “Knight” in inglese Cavaliere che negli scacchi è il Cavallo con il Re che è “King”, oppure che non sapesse proprio nulla di scacchi.
Una consiglio che posso dare a tutti coloro che si cimentano con gli scacchi da inesperti, con l’unico intento di valorizzare culturalmente il loro prodotto, è quello di rivolgersi ad un esperto del settore, improvvisando si rimediano solo brutte figure!
Di seguito vi mostro la partita veramente giocata:
Roesch-Schlage Amburgo 1910.
1. e4 e5
2. Cf3 Cc6
3. Ab5 a6
4. Aa4 Cf6
5. De2 b5
6. Ab3 Ae7
7. c3 0-0
8. 0-0 d5
9. exd5 Cxd5
10. Cxe5 Cf4
11. De4 Cxe5
12. Dxa8? Dd3!
13. Ad1 Ah3!
Ed eccoci alla posizione del film e della partita di cui conosciamo già il finale. A proposito del finale del film mi è rimasto molto impressa la maniera artistica con la quale Kubrick sottolinea la fine di Hal 9000 facendogli cantare una canzoncina che nella traduzione italiana è “Giro, giro tondo casca il mondo…” mentre in quella originale inglese anche questa chiusura ha una sua logica in quanto la canzone inglese è “Daisy Bell” che, oltre a contenere un riferimento con la trama (il testo recita infatti I’m half crazy, “sono mezzo matto”), fu la prima canzone ad essere cantata da un calcolatore elettronico, l’IBM 7094, nel 1961, nell’ambito di una dimostrazione per una nuova invenzione dei Bell Laboratories.
Vi lascio con una riflessione: l’intelligenza artificiale non prova e non proverà mai emozioni e sentimenti, ma quella umana sì, quindi anche commettendo qualche errore può “inventare”, mentre quella artificiale può solo replicare.
Il messaggio di Kubrik è chiaro se le macchine inventate dall’uomo provassero gli stessi sentimenti della mente umana si distruggerebbero da sole, questo sta a significare che solo l’uomo può decidere quale sarà il proprio destino: “Giro, giro tondo casca il mondo…”.
Nando Franceschetti
Delegato Coni Federazione Scacchistica Italiana(FSI) per la provincia di Lecco
Istruttore Federale di scacchi
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