Buche sulle strade del giro d’Italia, l’appello di un ciclista lecchese

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Sotto i riflettori, in particolare, la discesa lungo la Sp58 da Nava a Santa Maria Hoé

“Per 3 km strada piena di buche e rappezzi pericolosi per i corridori che scenderanno a velocità elevatissime”

SANTA MARIA HOE’ – A pochi giorni dal passaggio del Giro d’Italia sulle strade della provincia di Lecco, previsto per giovedì 29 maggio, arriva un appello accorato da parte di Massimo Pirovano, direttore del Meab, ciclista appassionato e attento conoscitore del mondo delle due ruote. In una lettera indirizzata alla nostra testata, Pirovano solleva preoccupazioni concrete sullo stato del manto stradale in un tratto particolarmente critico del percorso di giovedì prossimo, quando la tappa Morbegno–Cesano Maderno attraverserà il territorio lecchese.

“Domenica mattina ho percorso in bici il tratto da Pescate a Monticello Brianza – scrive Pirovano – e ho potuto notare che in alcuni punti sono stati fatti recenti interventi di asfaltatura. Tuttavia, la discesa della strada provinciale 58 da Nava a Santa Maria Hoè, per circa 3 km, è ancora piena di buche e rappezzi: un pericolo reale per i corridori, che scenderanno a velocità elevatissime“.

Il ciclista si dice preoccupato per l’incolumità degli atleti, ricordando che l’edizione 2025 del Giro ha già registrato troppi incidenti causati da cadute. Una preoccupazione condivisa da molti appassionati, soprattutto alla luce dell’attenzione crescente verso la sicurezza nel ciclismo professionistico, dove le condizioni dell’asfalto giocano un ruolo cruciale.

“Ho visto anche dei mezzi per asfaltature fermi tra Oggiono e Dolzago – aggiunge Pirovano – e mi chiedo se siano disponibili per interventi urgenti proprio dove servono di più”.

L’appello è chiaro: mobilitare le autorità competenti – Provincia e Comuni coinvolti – affinché intervengano tempestivamente per mettere in sicurezza i tratti più pericolosi del percorso. Ma è anche un invito ai media locali a fare da cassa di risonanza affinché la segnalazione non resti inascoltata. In queste ore frenetiche che precedono il grande evento, la speranza è che si possa intervenire concretamente, perché il Giro è festa, spettacolo e sport, ma non può prescindere da un principio fondamentale: la sicurezza.