Volontario in ospedale e in parrocchia, a Nunzio Brambilla la Targa Solidarietà Alpina
La premiazione durante l’assemblea delle Penne Nere: “Oggi più di ieri c’è bisogno di tenere alti i valori che ispirano gli Alpini”
CALOLZIO – “Il volontariato è una vocazione, amare gli altri lo è altrettanto per l’uomo”. Con queste parole Nunzio Brambilla ha accolto il Premio Solidarietà Alpina, istituito dalle penne nere calolziesi che ogni anno destinano questo riconoscimento ai concittadini che si sono particolarmente distinti nell’impegno verso la comunità.
La consegna del premio è avvenuta questa mattina, domenica, in occasione dell’assemblea annuale del gruppo Alpini di Calolzio, presso la sala parrocchiale, alla presenza del sindaco Marco Ghezzi e del vicesindaco Aldo Valsecchi.
Da tanti anni volontario in ospedale per portare conforto ai degenti e in parrocchia come catechista, Nunzio Brambilla “è un esempio importante – ha sottolineato Claudio Prati, capogruppo degli alpini calolziesi – Se il futuro può preoccuparci, testimonianze come la sua possono far nascere qualcosa di buono”.
Un riconoscimento che è giunto inaspettato allo stesso Brambilla: “Quando il vostro ‘ambasciatore’ Spreafico mi ha contatto chiedendo di incontrarmi – ha raccontato – credevo volesse chiedermi la disponibilità dei locali parrocchiali. Mi ha molto emozionato questa designazione, mi sento dei vostri anche se non sono un alpino”.
Il concetto di ‘valori’ è tornato spesso in questa mattinata di incontro per le Penne Nere calolziesi, rimarcato più volte nella relazione del capogruppo: “Non stanchiamoci di essere persone che desiderano guardarsi negli occhi quando ci si parla, non facciamoci condizionare dalle turbolenze di una società sempre più virtuale e sempre meno reale. Ricordiamoci che prima dei diritti vengono i doveri. Queste sono le fondamenta del nostro gruppo, valori alpini che vogliamo trasmettere ai giovani” ha sottolineato Prati.
“Non stancatevi di esistere come associazione, di trovarvi fra noi – è l’invito del sindaco Ghezzi agli alpini – Nella società oggi si avverte uno scollamento tra le persone, anche un’iniziativa semplice come la burollata o la polenta in piazza può aiutare a riavvicinarle. Il clima sociale si sta degradando, c’è molta gente aggressiva, maleducata e incivile. La maggioranza delle persone fa il suo dovere ma una fascia consistente sta sempre più dimenticando quei valori di cui gli alpini sono testimoni”.
Durante l’assemblea, gli alpini hanno ricordato Enrico Bonacina, segretario del gruppo tragicamente scomparso in un incidente stradale (vedi articolo). Il gruppo va ora al rinnovo del suo consiglio.