Inverno demografico e scuole, presentato il report: “Dati preoccupanti”

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Presentata la 1^ edizione del Report Dinamiche Demografiche e conseguenze per la popolazione scolastica

Le previsioni per il prossimo quinquennio in Provincia non sono incoraggianti

LECCO – L’inverno demografico incide anche sull’evoluzione della popolazione scolastica in età scolare nella nostra Provincia e il quadro della situazione è tutt’altro che roseo. Il tema è stato al centro dell’incontro di presentazione del primo Report Dinamiche Demografiche e conseguenze per la popolazione scolastica curato da Pts Milano in collaborazione con la Provincia di Lecco. Tanti gli amministratori presenti, come anche i rappresentanti del mondo scolastico, per condividere, partendo dai numeri, alcune riflessioni sulle tematiche dell’offerta formativa, dell’orientamento e del lavoro.

“Questo nuovo rapporto mira ad analizzare quali riflessioni e strategie possono essere messe in campo rispetto al calo demografico in corso con riferimento alla popolazione residente per classe di età 3-5 anni, 6-10 anni, 11-13 anni riferita al 2023 riguardante gli alunni frequentanti gli Istituti comprensivi provinciali nell’anno scolastico 2023/2024 con una previsione sulla popolazione residente per classi di età al 2028 e per gli alunni frequentanti gli Istituti comprensivi provinciali all’anno scolastico 2028/2029 – ha detto Carlo Malugani, consigliere provinciale delegato a Istruzione Formazione Professionale e Centri Impiego – Come conferma il Ministro Valditara, la tendenza della denatalità, iniziata nelle scuole dell’infanzia e primarie, sta ora coinvolgendo anche le scuole superiori, rischiando di cambiare sostanzialmente l’aspetto dell’istruzione. Crediamo sia necessario adottare misure tempestive e azioni a lungo termine per gestire l’effetto di questa tendenza e che solo rimettendo al centro la persona potremo garantire un’istruzione di qualità”.

Adamo Castelnuovo

All’incontro era presente anche il Provveditore Adamo Castelnuovo: “L’inverno demografico ci attanaglia – ha commentato – il tema demografico compete alla politica, in termini di politiche sul lavoro, la famiglia, l’immigrazione di qualità, per citare alcuni temi. Nonostante la riduzione di 12 mila studenti in Lombardia siamo riusciti a gestire l’organico di docenti con una costanza che speriamo di mantenga triennalmente, e non abbiamo avuto una riduzione di classi. Ma questo non ci deve fare dormire sonni tranquilli. E’ fondamentale iniziare a pensare nel medio periodo e a razionalizzare le risorse, che non vuol dire  tagli, ma solo utilizzarle meglio”.

Ad illustrare i risultati del report Gianni Menicatti e Andrea Gianni (Pts di Milano): “Partiamo da un dato significativo – ha detto Menicatti – nei primi anni 2000 a Lecco e provincia nascevano poco più di 3 mila bambini, nel 2023 ne sono nati circa 2 mila, vale a dire un terzo in meno. E’ un dato molto negativo che rappresenta una flessione di natalità che ha avuto in realtà inizio negli anni 70-80 ma che ha subito una prima grossa riduzione con la crisi finanziaria del 2008 e poi col covid nel 2020. Come si vedrà nei numeri, rispetto alla popolazione scolastica a subire la più grossa riduzione sono le scuole dell’infanzia ma i primi segnali sono già arrivati anche alle scuole superiori”.

“Abbiamo fatto un tentativo di quantificare l’inverno demografico nella nostra Provincia – ha detto Gianni – e i risultati sono andati decisamente oltre le nostre aspettative, in senso preoccupante. Dal punto di vista dell’evoluzione della popolazione negli ultimi 10 anni (2024-2023) c’è stato un calo dell’1,5% nonostante un quoziente di natalità diminuito dall’8,2% al 6,1%, questo grazie alla dinamica migratoria. L’effetto sulla popolazione scolastica (3-13 anni) è ben più consistente, con un calo del 14%”.

Le previsioni non sono incoraggianti: “Nel prossimo quinquennio, fino all’anno scolastico 2028-202, indicano una rilevante flessione della popolazione residente in Provincia di Lecco compresa tra i 3 e i 13 anni, da 31.740 a 26.700 unità (-16%). In alcune aree/comuni, quelle che fanno riferimento agli Istituti Comprensivi, le variazioni negative si presentano ancora più elevate: è il caso di Robbiate (-28% nei prossimi 5 anni), Barzanò, Bosisio e Olginate (-21%) e La Valletta (-20%). Di contro per le altre aree si registra una diminuzione più contenuta: -8% dell’IC di Calolzio e -11% a Casatenovo, Civate e Merate”.

Nella fascia d’età 3-5 anni, quella della scuola dell’infanzia, le previsioni segnalano una flessione del 17% e le attuali 7.510 unità residenti dovrebbero ridursi a 6.250; segni negativi decisamente superiori alla media provinciale riguarderanno gli IC di Bellano (-34%), Premana (-32%), Civate, Costa Masnaga e Robbiate (-30%) e Barzanò (-25%). Variazioni negative più contenute riguarderanno gli IC di Lecco (-9%), La Valletta e Valmadrera (-8%), Calolzio (-5%) e Mandello del Lario (-3%). In controtendenza, cioè in aumento, gli IC di Cremeno (+2%) e di Galbiate (+5%).

Anche per la fascia 6-10 anni (quella della primaria) le previsioni indicano una riduzione intorno al 17%: dagli attuali 14.400 bambini residenti a 12.000 nel 2028. Trend negativi più elevati riguardando gli IC di Robbiate (-32%), Bosisio Parini (-26%), la Valletta (-25%), Cremeno (-23%) e Galbiate (-21%). Le riduzioni saranno invece saranno invece più limitate negli IC di Bellano (-9%), Cassago Brianza (-8%), Calolzio (-7%), Casatenovo, Premana e Merate (-5%) e soprattutto (-4%).

Infine, leggermente meno significativa sarà la flessione della popolazione residente con 11-13 anni (scuola secondaria di I grado): a livello provinciale si passerà, nel prossimo quinquennio, da 9.380 a 8.440 residenti, con una variazione negativa del 14%. Diminuzioni più consistenti interesseranno gli IC di Olginate (-26%), Cassago Brianza (-24%), Robbiate e Mandello del Lario (-21%) e Premana e La Valletta (-20%); una riduzione inferiore al 10% riguarderà, invece, Oggiono e Olginate (-9%), Cernusco Lombardone e Cremeno (-8%), Colico (-6%) e Civate (-4%).

QUI IL REPORT COMPLETO