Nei primi due mesi del 2025 gli incidenti mortali sono aumentati del 16% rispetto allo stesso periodo del 2024
“Invece di festeggiare i lavoratori siamo qui a ricordare i morti: tutto questo deve cambiare”
LECCO – “Nel 2024 ci sono stati 190 morti sul lavoro, uno ogni 8 ore, e 289.000 infortuni, uno al minuto. Questi sono dati impressionanti, una situazione drammatica. Non so se piangere, arrabbiarmi o andare avanti a lottare per far si che tutto questo non avvenga più”.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati Invalidi Civili (ANMIL) di Lecco Gianfranco Longhi ha scelto di cominciare il suo discorso con numeri che non lasciano spazio a repliche. Stamattina, in occasione del 1° maggio, Festa dei Lavoratori, si è svolta la consueta commemorazione davanti al Monumento ai Caduti sul Lavoro di Largo Caleotto a Lecco organizzata dal Comune di Lecco insieme ad Anmil e ai sindacati Cgil, Cisl e Uil Lecco.

“La cultura della sicurezza sul lavoro si impara da bambini, nelle scuole e la si porta con sé tutta la vita – ha continuato Longhi -. La sicurezza non deve essere un optional, e gli infortuni non devono far parte del curriculum di una persona. Dobbiamo cancellare gli infortuni da ogni curriculum e, per farlo, bisogna rispettare tutti i protocolli e tutte le sicurezze. Ci vuole attenzione e bisogna denunciare quando c’è qualcosa che non va. Spero, l’anno prossimo, di ritrovarci qui a celebrare la festa del lavoro e non a ricordare dei morti come avviene oggi”.

Alla cerimonia hanno partecipato anche il vicesindaco di Lecco Simona Piazza e il consigliere delegato della Provincia di Lecco Luca Caremi, oltre ai consiglieri regionali Mauro Piazza e Gian Mario Fragomeli, ai rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e al prevosto di Lecco don Bortolo Uberti.

Tra gli altri ha preso la parola il Senatore Tino Magni (AVS), presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia e sullo sfruttamento e sicurezza nei luoghi di lavoro: “Invece che festeggiare i lavoratori oggi siamo stiamo ricordando gli incidenti mortali sul lavoro – ha detto -. Nei primi due mesi del 2025 gli incidenti mortali sono aumentati del 16% rispetto allo stesso periodo del 2024. Siamo di fronte a un escalation di cui ci parlano le cronache quotidiane. E non sono morti bianche, ma spesso le tragedie accadono perché non vengono rispettate le regole. Un altro dato che fa riflettere è che l’incremento delle morti sul lavoro riguarda gli Over 65 e gli Under 25. Per cambiare rotta bisogna ridurre la precarietà e subappalti che creano difficoltà. C’è un problema di cultura, ma per fare cultura serve formazione. In questo percorso bisogna coinvolgere imprese e sindacati, tutte le parti sociali e i soggetti che sono responsabili. La sicurezza è un investimento e non un costo”.

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