Riflessione a Lecco sul caso di Patrick Zaky, ancora prigioniero in Egitto
In municipio un pannello recante il ritratto del giovane studente
LECCO – Anche Lecco, nel suo piccolo, tiene alta l’attenzione pubblica sul caso di Patrick George Zaky, lo studente e ricercatore detenuto in Egitto dal 7 febbraio dello scorso anno. Il giovane, che stava studiando per un master all’università di Bologna, aveva fatto ritorno nel Paese per riabbracciare i familiari ma è stato fermato dai servizi segreti appena sbarcato all’aeroporto. E accusato di sovversione.
In occasione delle elezioni presidenziali egiziane del 2018, Patrick Zaki era stato uno degli organizzatori della campagna elettorale di Khaled Ali, avvocato e attivista politico impegnato nella difesa dei diritti umani che successivamente ritirò la candidatura denunciando il clima di intimidazione e i numerosi arresti dei suoi collaboratori. Zaki ha fatto parte dell’associazione per la difesa dei diritti umani Egyptian Initiative For Personal Rights, con sede al Cairo.
Il suo arresto ha accesso un nuovo scontro diplomatico tra Italia ed Egitto, i cui rapporti sono già duramente segnati dalla morte di Giulio Regeni, ricercatore italiano arrestato dal regime egiziano e ritrovato morto.
L’amministrazione comunale di Lecco ha voluto promuovere un momento di riflessione, lunedì pomeriggio, e durante il quale è stato svelato un pannello recante il “Ritratto di parole dedicato a Patrick Zaky” realizzato dall’artista Francesca Grosso in Calligraphy Art.