Il sindacato sollecita Regione e Stato a intervenire rafforzare il ruolo delle Rsa in una società sempre più anziana
Pinuccia Cogliardi: “Il rischio è che l’aumento dell’aspettativa di vita porti a un progressivo impoverimento sia degli anziani sia dei loro figli”
LECCO – La segretaria generale dello Spi Cgil Lecco, Pinuccia Cogliardi, interviene nel dibattito avviato dal presidente degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi, Giuseppe Canali, riguardo alla situazione delle Rsa e all’invecchiamento della popolazione. Cogliardi condivide con Canali l’urgente necessità di sostenere le strutture residenziali per anziani, che affrontano costi di gestione in continuo aumento. Il sindacato esprime forte preoccupazione per il possibile incremento delle rette, già notevolmente elevate.
“Le rette delle RSA sono già oggi elevate e insostenibili per molti anziani – spiega Cogliardi – Per questo mi unisco all’appello del presidente Canali, è indispensabile un intervento concreto da parte di Regione e Stato per sostenere queste strutture, evitando ulteriori pesanti oneri a carico degli ospiti e delle loro famiglie”.
“Il rischio, paradossalmente, è che l’aumento dell’aspettativa di vita porti a un progressivo impoverimento sia degli anziani sia dei loro figli, dal momento che le pensioni difficilmente cresceranno in modo proporzionale alle rette delle RSA e i risparmi accumulati in decenni di sacrifici potrebbero non essere sufficienti” dichiara Cogliardi.
“Ha ragione il presidente dell’Airoldi e Muzzi – continua la segretaria generale dello Spi Cgil Lecco – è essenziale coinvolgere tutta la società nelle sfide legate a quella che lui definisce ‘la terza, se non la quarta età’. Si tratta di una vera emergenza sociale che richiede non solo una programmazione seria, ma anche un cambiamento di prospettiva. Dobbiamo iniziare a immaginare insieme nuove soluzioni per rispondere ai bisogni di una popolazione sempre più anziana”.
Pinuccia Cogliardi fornisce un esempio concreto: “È indispensabile promuovere misure che favoriscano l’autonomia o la semi-autonomia degli anziani nelle loro abitazioni, riducendo così il ricorso alle strutture residenziali. Parallelamente, è altrettanto fondamentale investire nel rafforzamento e nella valorizzazione del ruolo sociale delle RSA, che devono restare presidi vivi e aperti sul territorio e, come evidenziato da Canali, continueranno a svolgere una funzione imprescindibile”.
In questa prospettiva si inserisce il progetto promosso dai sindacati unitari dei pensionati in collaborazione con alcune RSA della provincia, che aprono le loro porte al mondo dei giovani, favorendo momenti di incontro e scambio intergenerazionale. “Queste iniziative – spiega Cogliardi – contribuiscono a rompere l’isolamento degli ospiti, portando nelle strutture stimoli, relazioni e occasioni di dialogo con chi si trova in una fase della vita molto diversa”.
Per lo Spi Cgil, dunque, la sfida dei prossimi anni sarà duplice: da un lato, garantire che le RSA siano accessibili a tutti, con rette sostenibili e servizi di alta qualità; dall’altro, favorire l’autonomia degli anziani attraverso politiche abitative mirate, servizi di prossimità e soluzioni innovative che permettano di vivere nella propria casa il più a lungo possibile.
“Ritengo fondamentale affrontare questi temi in modo collettivo: sono numerosi, complessi e richiedono l’impegno di tutti – conclude Cogliardi – Senza le RSA non è possibile rispondere adeguatamente alla crescente domanda di assistenza, e senza investimenti mirati su autonomia e prevenzione il sistema rischia il collasso. Per questo servono scelte coraggiose, risorse concrete e una visione strategica a lungo termine”.

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