Infante prende il testimone da Del Gaudio. Oggi è presentato alla stampa
Nella sua carriera l’esperienza di Expo e la lotta alla mafia nel Casertano
LECCO – Da lunedì il Comando provinciale dei Carabinieri ha un nuovo comandante: si tratta del colonnello Igor Infante, entrato in servizio alla guida dell’Arma a Lecco prendendo il testimone dal tenente colonnello Pasquale del Gaudio, oggi a Cuneo per ricoprire un analogo incarco.
Infante giunge a Lecco dopo il servizio al comando provinciale di Biella. 47 anni, spostato e padre di tre figli, ha una lunga esperienza alle spalle. Lui, figlio di carabiniere, fin da bambino ha conosciuto il mondo dell’Arma e le diverse città in cui il padre ha preso servizio. “Quando mi domandano ‘di dove sono’ originario non mi è semplice rispondere, perché già da piccolo ogni tre-quattro anni la nostra famiglia si spostava in base agli incarichi di papà” racconta.
Diversi sono stati gli spostamenti che lo stesso colonnello ha vissuto nel corso della sua carriera: da Roma Trastevere subito dopo la scuola ufficiali e poi a Caserta, impiegato in servizi antimafia, a Siena e poi Milano in occasione di Expo 2015 dove si è occupato di attività di controllo preventiva anti-mafia sugli appalti e di anti-terrorismo.
“Un evento durato circa 6 mesi e che ha richiesto una preparazione di quasi 2 anni – ricorda il colonnello – è stata un’esperienza significativa a livello professionale. Chi ha operato in Expo, dalla Pubblica Amministrazione agli apparati dello Stato, ha dimostrato una competenza di alto profilo. Si è lavorato affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi, dal punto di vista dell’organizzazione e della sicurezza pubblica è stato gestito in modo fantastico e ottimale”.
Il suo impegno nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata sarà sicuramente utile in una città come Lecco, dove ‘ndrangheta da decenni ha stabilito una propria ‘locale’. “La ‘ndrangheta è una delle organizzazioni criminali che ha saputo emergere anche a livello internazionale e che dispone delle più grandi consistenze economiche. Il nostro compito è tenere le antenne ben dritte, fare un lavoro silenzioso di acquisizione di notizie che ci consentono di monitorare tutti i settori, a partire della pubblica amministrazione”.
C’è poi la criminalità comune, “anche se i reati predatori sono in calo – sottolinea il comandante – oggi l’esigenza è quella di far sentire il cittadino al sicuro, aumentare le forme di rassicurazione sociale” e lo spaccio di droga che persiste in particolare nelle aree boschive della Brianza.
“Lecco è un territorio che non avevo mai vissuto in prima persona ma che conosco per continuità e vicinanza rispetto al territorio milanese dove ho già operato – sottolinea – C’è una bella sintonia tra le forze dell’ordine e con la Procura, i presupposti per fare bene ci sono tutti”.