Ambientalmente e Sinistra annunciano l’interessamento del sindaco sulla questione
L’ex assessore Valsecchi: “I permessi ci sono, i proprietari siano tranquilli. E’ solo fumo negli occhi”
LECCO – Dovranno iniziare entro luglio i lavori della nuova strada agrosilvopastorale per Campo de Boi: il tracciato sale dalla località Falghera verso il ponte della Tenaglia per poi proseguire sul sentiero che raggiunge la località più in quota dove è presente uno storico nucleo di case.
Un progetto su cui si discute da tanti anni, nella difficoltà di mettere d’accordo i soggetti interessati e che nel 2017 ha ottenuto l’autorizzazione del Comune di Lecco. Ora, che ormai manca poco all’avvio dei lavori, Ambientalmente e Con la Sinistra Cambia Lecco si sono mobilitati sul tema:
“A nostro avviso non è giusto che decisioni di questa importanza non prevedano l’obbligo di consenso politico se non quello di rispetto generali delle regole comunali, in pratica realizzare due chilometri di strade in un bosco, con tutte le conseguenze del caso, è trattato allo stesso modo della ristrutturazione di un appartamento in città – hanno scritto in un comunicato congiunto . Esiste già una strada che dalla città sale a Campo de Boi, perché realizzarne un’altra? Si tratta di una strada privata, come del resto sarebbe quella in via di realizzazione”.
Corretto, esiste una seconda strada che dalla località Rovinata di Germanedo sale a Campo de Boi sulla quale però non si è mai riusciti in tanti anni a convincere tutti i proprietari dei terreni a mettere in comune i tratti di propria competenza.
Ci proverà il sindaco Mauro Gattononi, come annunciato dai due movimenti di maggioranza: “Abbiamo avuto la disponibilità del nostro sindaco, che ringraziamo, che sentirà le parti interessate per capire se ci sono le condizioni per un accordo tra privati per utilizzare la strada che già esiste. È corretto sottolineare che, dal punto di vista tecnico, tutti gli elementi per realizzarla ci sono già. Questa interlocuzione che abbiamo richiesto al Sindaco è un estremo tentativo di provare a trovare una ricomposizione di buon senso, ma che non ha che vedere con la possibilità di decidere qualcosa di politico sull’iter in corso. Non si tratta di un percorso semplice ma è giusto provarci”.
Proprio per l’impossibilità di un accordo sulla strada già tracciata, i promotori di questa iniziativa hanno guardato alla seconda possibilità, ovvero utilizzare il percorso da Falghera, già in parte carrozzabile.
La nuova strada agrosilvopastorale sarà ampia due metri, a sufficienza da consentire il passaggio dei mezzi autorizzati, ovvero quelli dei proprietari e dei soccorsi in caso di emergenza. Ce lo hanno spiegato gli stessi referenti del consorzio di privati, mostrandoci i boschi in condizioni di scarsa cura e sicurezza che, con la nuova strada, potrebbero venire meglio manutenuti (vedi l’articolo precedente).
“Autorizzazioni terminali concesse nel 2021, quando loro governavano”
“Leggo esterrefatto i comunicati stampa di Ambientalmente e La Sinistra Cambia Lecco – è intervenuto l’ex assessore Corrado Valsecchi di Appello per Lecco – L’associazione Amici di Campo de Boi che da anni si batte per avere una strada agro – silvo – pastorale come ce ne sono tante in Italia, Svizzera e Austria, è in possesso di tutte le autorizzazioni urbanistiche e paesaggistiche. L’ultima rilasciata da questa amministrazione senza esitazioni”.
“Perché adesso mettere in discussione un percorso avviato anni fa e che ha visto promuovere tutti i passaggi politici – tecnici e burocratici, trovando sempre condivisione tra i rappresentanti dell’associazione che accettavano le prescrizioni e il Comune? – si chide Valsecchi – Bastano le grida e le urla di qualche iscritto alle due componenti di maggioranza per inibire un lavoro di anni? È questo il famoso cambio di passo? Nessuno sarà più sicuro quando dovrà andare in Comune a chiedere una autorizzazione, perché quando l’avrà avuta qualche forza di maggioranza potrebbe avere la velleità di bloccarla”.
“Ma questo lo dico soprattutto agli amici di Campo de Boi non si può fare – conclude – Quindi stiano tranquilli e non si lascino intimorire da questa bagarre politica che è promossa solo per buttare un po’ di fumo negli occhi dei sostenitori arrabbiati dei due movimenti, ma sia Dossi che Anghileri sanno perfettamente che non possono revocare alcunché, anche perché le autorizzazioni terminali sono state concesse nel 2021 quando loro già governavano”.