I consiglieri comunali Corrado Valsecchi e Lorella Cesana intervengono dopo aver analizzato tramite l’ingegner Mainetti la relazione trasmessa da Acinque Greenway Energy a Regione
“Lo scenario progettuale descritto è profondamente diverso rispetto a quello esaminato nella conferenza dei servizi: l’istruttoria va invalidata, serve la VIA”
LECCO – La vicenda della futura centrale termica del Caleotto torna a fare discutere. I consiglieri comunali Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) e Lorella Cesana (Lecco Ideale) hanno infatti sollevato nuove perplessità dopo aver esaminato la relazione tecnica trasmessa da Acinque Greenway a Regione Lombardia e inoltrata lo scorso 28 novembre agli enti interessati.
L’analisi è stata condotta ancora una volta dall’Ing. Giacomo Mainetti, incaricato dai due consiglieri a seguito dell’errore di calcolo emerso nella documentazione ambientale del 2024, errore già segnalato dai consiglieri sulla base dei loro approfondimenti.
Dalla verifica del nuovo materiale è emerso un elemento giudicato decisivo: “La relazione 2025 descrive uno scenario progettuale profondamente diverso rispetto a quello esaminato nella conferenza dei servizi promossa dalla Provincia di Lecco. Secondo il rapporto, diversi parametri tecnici risultano cambiati — portate dei fumi, limiti emissivi, ore di funzionamento degli impianti — senza che siano state fornite spiegazioni sulla loro origine né sulle ragioni che hanno portato a introdurre un diverso metodo di calcolo rispetto alla versione precedente”. “La documentazione fornita – osserva l’ingegnere Mainetti – continua inoltre a presentare carenze significative: mancano molte fonti dei dati utilizzati, i passaggi di calcolo non sono esplicitati e i risultati non risultano verificabili in modo indipendente”.

Le conseguenze, per Valsecchi e Cesana, sono inevitabili. “La modifica dei parametri di progetto – sostengono – ha alterato radicalmente gli scenari tecnici sui quali gli enti avevano basato i propri pareri. Per questo, riteniamo che l’intera istruttoria svolta finora debba essere considerata non più valida, a maggior ragione dopo il precedente errore di calcolo che avrebbe dovuto essere rilevato già nella prima fase di esame da parte degli organismi competenti”.
La Regione ha concesso solo dieci giorni per valutare la nuova relazione di Tecnohabitat, un lasso di tempo che i due consiglieri giudicano insufficiente, tanto da aver richiesto formalmente una proroga (qui la Pec inviata a Regione) per consentire un’analisi completa della documentazione aggiornata e del nuovo rapporto tecnico firmato dall’Ing. Mainetti (consultabile qui).
Secondo Valsecchi e Cesana, “l’unica strada per ripristinare trasparenza, correttezza procedurale e fiducia nelle istituzioni è quella di sottoporre il progetto alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), così da permettere un’istruttoria nuova, chiara e pienamente verificabile da cittadini e amministratori”. Lo scenario modificato, spiegano, “impone infatti un approfondimento rigoroso, affinché nessun dettaglio venga trascurato e non vi sia spazio per dubbi o interpretazioni fuorvianti”.

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