Coldiretti celebra il Giubileo. “Il cibo come ponte di pace e speranza per il futuro”

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La sala del Convegno
La sala del Convegno

A Rho, Coldiretti Lombardia unisce tradizione agricola e valori di solidarietà nel segno dell’Anno Santo

“La missione della Coalizione è promuovere uno sviluppo sostenibile sotto i profili economico, ambientale e sociale”

LECCO – Il cibo non è solo nutrimento, ma anche un potente strumento sociale, capace di promuovere pace, condivisione e dialogo. Con questo spirito, 400 imprenditori agricoli di Coldiretti Lombardia, provenienti da Como, Lecco (con una significativa presenza) e da tutte le province della regione, si sono riuniti a Rho (Milano) per celebrare il Giubileo 2025 e riflettere sul messaggio centrale dell’Anno Santo: essere “Pellegrini di Speranza”.

Insieme agli agricoltori lombardi, al presidente Gianfranco Comincioli e al direttore Giovanni Benedetti di Coldiretti Lombardia, ha partecipato anche l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, che ha celebrato la Santa Messa nel Santuario della Beata Vergine Addolorata, una delle chiese giubilari più significative della Lombardia.

La giornata – precisa Coldiretti Lombardia – si è aperta al Centro Congressi Mantovani Furioli, adiacente al Santuario, con un incontro intergenerazionale promosso dai movimenti giovanili, femminili e senior di Coldiretti, intitolato ‘Coltivatori: produttori di cibo, ambasciatori di pace e speranza'”.

Santa Messa
Santa Messa

Ad aprire i lavori, dopo i saluti del sindaco di Rho, Andrea Orlandi, sono intervenuti i presidenti dei tre movimenti: Giovanni Bellei (Giovani Impresa Coldiretti Lombardia), la lariana Francesca Biffi (Donne Coldiretti Lombardia) e Pierluigi Nava (Senior Coldiretti Lombardia). Era inoltre presente Giorgio Grenzi, presidente nazionale dei Senior Coldiretti.

Tra i relatori anche Daniele Taffon, referente della World Farmers Markets Coalition, un’organizzazione no profit nata da un’iniziativa di Coldiretti e Fondazione Campagna Amica. “La missione della Coalizione è promuovere uno sviluppo sostenibile sotto i profili economico, ambientale e sociale, sostenendo l’agricoltura familiare, valorizzando i prodotti locali, incentivando la filiera corta e l’autodeterminazione degli agricoltori, con particolare attenzione al ruolo di donne e giovani” spiegano da Coldiretti.

“Il modello dei mercati contadini di Campagna Amica si conferma vincente e replicabile anche in altri Paesi – spiega Taffon, referente di Campagna Amica – non solo perché crea nuovi spazi per la vendita diretta, ma soprattutto perché valorizza il tessuto sociale urbano, sostiene i piccoli produttori, promuove un’alimentazione più consapevole e offre ai consumatori prodotti freschi, locali e sostenibili. In un contesto geopolitico complesso, ogni nuovo mercato contadino diventa un ponte di pace, un luogo di incontro e scambio tra persone, culture e storie unite dalla solidarietà”.

Pubblico al Convegno
Pubblico al Convegno

“A tre anni dall’avvio delle attività, la World Farmers Markets Coalition – spiega Coldiretti Lombardia – riunisce oggi oltre ottanta organizzazioni agricole provenienti da 60 Paesi diversi, rappresentando più di 20 mila mercati contadini e 200 mila famiglie agricole, e raggiungendo complessivamente circa 300 milioni di consumatori“.

“Con Daniele Taffon – continua Coldiretti Lombardia – hanno preso parte all’incontro intergenerazionale anche Don Nicola Macculi, consigliere ecclesiastico nazionale di Coldiretti, e Don Matteo Vasconi, consigliere ecclesiastico per le province di Milano e Monza Brianza. I loro interventi hanno focalizzato l’attenzione sul messaggio del Giubileo della Speranza e sul profondo legame con l’agricoltura”.

“Abbiamo voluto dedicare una giornata alla celebrazione del Giubileo insieme agli agricoltori lombardi – commenta Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia”. Il presidente interprovinciale Fortunato Trezzi aggiunge: “L’Anno Santo che stiamo vivendo ci invita a essere ‘Pellegrini di Speranza’. In un momento storico segnato da grande instabilità, vogliamo lanciare un messaggio di speranza e pace: l’agricoltura può e deve rappresentare un punto di riferimento per costruire ponti tra le nazioni. Dove il cibo scarseggia o diventa oggetto di speculazioni, spesso nascono tensioni e conflitti; al contrario, dove la terra è custodita e resa fertile, si produce cibo sano e giusto, rafforzando la stabilità delle comunità”.