Covid. Nuovo decreto legge, restano le regole sugli spostamenti

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Spostamenti vietati tra le Regioni, consentiti una volta a giorno verso un’abitazione privata dentro o fuori il Comune a seconda delle zone di rischio

Si istituisce la zona bianca per le Regioni con meno contagi

 

ROMA / LECCO – E’ arrivato in serata il nuovo decreto legge sull’emergenza Coronavirus che disciplina il periodo tra il 16 gennaio e il 5 marzo e le relative misure: resta la divisione a ‘zone’ di rischio con l’istituzione della ‘zona bianca’ per quelle Regioni con minori contagi, novità sulla possibilità di spostamento per far visita ai parenti e stato di emergenza prorogato fino al 30 di aprile.

Restano vietati gli spostamenti tra le Regioni, salvo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E’ comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05:00 e le ore 22:00, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi in quell’abitazione (oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi). Una possibilità, quella di recarsi presso abitazioni di conoscenti e familiari, consentita nelle modalità citate sopra, all’interno della stessa Regione se in “zona gialla”, o all’interno del proprio comune se è in vigore la “zona rossa” o “arancione”.

Salvi gli spostamenti tra piccoli comuni: qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale (“zona arancione”) sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

La zona bianca potrà essere istituita in quei territori dove si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per due settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. L’eventuale successivo superamento dei parametri per il collocamento nello scenario di tipo 1 ha effetto, ai fini dell’applicazione di misure più restrittive, se il superamento perdura per almeno 14 giorni consecutivi.