Il team del Politecnico è sceso in campo nella Functional Electrical Stimulation Bike Race
Team di tutto il mondo si sfidano in otto discipline che vedono protagoniste le tecnologie assistive per persone con disabilità
ROMA – Grandi soddisfazioni per il Polimi Fes Bike Team che nella giornata di venerdì 2 febbraio è sceso in campo durante le Cybathlon Challanges dando il massimo nella Functional Electrical Stimulation Bike Race, sfidando le squadre Ema (Brasile), HunFess (Ungheria) e Pulse Racing (Olanda), in preparazione all’evento Cybathlon (25-27 ottobre).
Si tratta di una competizione internazionale organizzata dall’università ETH di Zurigo durante la quale team di tutto il mondo, composti da ricercatori, aziende e persone con disabilità, si sfidano in otto discipline che vedono protagoniste le tecnologie assistive per persone con disabilità.
Ciascun team ha partecipato dal proprio hub, la Fes Bike Race consiste in una corsa stazionaria in uno scenario virtuale in cui viene stabilita una connessione di rete tra le squadre in gara che possono così competere contemporaneamente. Quattro piloti con mielolesione completa degli arti inferiori hanno gareggiato utilizzando un trike passivo e un sistema di Stimolazione Elettrica Funzionale – FES multi-canale sincronizzato con la pedalata. L’obiettivo della gara è coprire la maggior distanza possibile in un tempo massimo di 8 minuti.
Il team Polimi, coordinato dalla prof. Emilia Ambrosini del laboratorio We-Cobot – Wearable and Collaborative Robotics del Polo di Lecco, ha allestito il proprio hub presso l’edificio Ex maternità del campus. La gara si è svolta in un clima carico di entusiasmo e adrenalina, tutto il tifo era per Samuele Maltauro, la cui performance è stata attentamente monitorata dai ricercatori in termini di potenza, velocità e distanza percorsa. Dopo un inizio sfavorevole dovuto a un malfunzionamento della connessione bluetooth dei pedali sensorizzati, Samuele ha condotto un’ottima gara regalando al Polimi Fes Bike Team un bellissimo secondo posto.
“Venerdì è stata una di quelle giornate che mi ricordano quanto sia privilegiata a svolgere questo lavoro – ha detto Emilia Ambrosini -. Da un lato formare gli ingegneri biomedici del domani e dell’altro mettere la ricerca veramente a servizio della comunità. Dal 2019, quando ho accettato la sfida di Cybathlon, moltissimi studenti, dottorandi e piloti si sono avvicendati e con entusiasmo e determinazione hanno reso possibile questo progetto. A tutti loro, va un ringraziamento speciale!”