Due pietre di inciampo ad Acquate in ricordo di Lino e Pietro Ciceri
Alla cerimonia cittadini, studenti e istituzioni. Il sindaco Brivio: “Memoria di fatti e di persone che hanno fatto una scelta”
LECCO – Due pietre di inciampo per ricordare Lino e Pietro Ciceri, figlio e padre lecchesi eroi della Resistenza nella lotta al nazifascismo. I due simboli sono stati posizionati di fronte alla casa nativa dei Ciceri, ad Acquate, lungo la scalinata che sale alla Madonna di Lourdes. Oggi, domenica 27 gennaio, Giornata della Memoria, sono state ‘inaugurate’ alla presenza del Comune di Lecco, dell’artista Gunter Demnig e agli studenti.
La cerimonia
In tanti hanno voluto partecipare alla cerimonia di inaugurazione: di fronte all’abitazione dei due lecchesi omaggiati dalle pietre di inciampo si sono radunati tanti cittadini che hanno ascoltato le letture degli alunni delle medie Ticozzi (IC Lecco 2). Con loro il sindaco di Lecco Virginio Brivio, il presidente della Provincia Claudio Usuelli, il presidente Anpi Lecco Enrico Avagnina e il prevosto Don Milani. Presente anche l’artista tedesco, autore del progetto Stolpersteine: dal 2003 Demnig porta nelle città europee i suoi piccoli blocchi di pietra coperti da una targa di ottone con sopra inciso i nomi delle vittime del nazismo per non dimenticare.
Lecco, ‘città della Memoria’
“Iniziative come queste – ha dichiarato il sindaco Brivio – affermano con forza che la memoria non è solo conoscenza accademica ma rievoca fatti accaduti e persone che hanno deciso da che parte stare. Lecco è nel suo piccolo una città della memoria, terra natale di tante figure che hanno combattuto la Resistenza e non solo: lo ricordano i nomi delle vie, delle piazze, delle strade, grazie alle associazioni e alle scuole abbiamo reso questi luoghi più evidenti, attivato nuovi percorsi di memoria. Con la posa delle pietre di inciampo raggiungiamo una nuova e diversa tappa, e lo facciamo alla vigilia di un appuntamento importante per l’Europa, augurandoci che non sia somma di egoismi e rancori”.
Il messaggio di Don Milani
Anche il prevosto di Lecco Don Milani ha voluto rivolgere un saluto ai presenti: “Inciampo deriva dalla parola greca skandalos, ostacolo. L’auguri che faccio a voi tutti è proprio quello di ‘inciampare’ quando passerete di qui, provando scandalo per Lino e Pietro Ciceri e per tutte le vittime di odio e violenza”. Con lui il presidente Anpi Lecco Avagnina: “Le pietre di inciampo sono piccole, quasi invisibili, eppure dicono molto. Ci chiamano alla memoria, e alla scelta. Siamo contenti come Anpi siano state messe qui ad Acquate, rione ricchissimo di memoria, primo rifugio dei partigiani, ai piedi delle montagne”.
La conferenza
Al termine i presenti si sono spostati nell’aula magna del Liceo Manzoni per una conferenza con l’artista Demnig che ha illustrato il progetto delle pietre d’inciampo per l’Europa.
GALLERIA FOTOGRAFICA