In Commissione Sociale presentata una ricerca Polis sulle famiglie numerose, con almeno 3 figli
“Occorre ricalibrare le politiche mirate alla famiglia”
LECCO – Le famiglie numerose in Lombardia, ovvero quelle composte da almeno cinque componenti, rappresentano circa il 4,3% del totale, con una stima di circa 196.000 nuclei familiari. In provincia di Lecco (dato aggiornato al 2022) sono 6.907, il 4,8% in meno rispetto alle 7.255 censite nel 2011.
Per quanto riguarda Lecco città, alla data odierna invece, sul totale complessivo di 22.361 famiglie sono 967 quelle con almeno 5 componenti (poco più del 4%). In particolare, 686 sono le famiglie con 5 componenti (3 figli), 188 con 6 componenti (4 figli), 62 con 7 componenti (5 figli), 14 con 8 componenti (6 figli), 9 con 9 componenti (7 figli), 4 con 10 componenti (8 figli) e 4 con 11 componenti (9 figli).
Proprio le famiglie numerose sono al centro di una ricerca condotta da PoliS Lombardia in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, l’Università di Milano-Bicocca, l’Università degli Studi di Torino e la società SWG. La ricerca, coordinata dal Direttore Scientifico di PoliS Raffaello Vignali, è stata presentata in Commissione Sociale dal Direttore Generale di PoliS Fulvio Matone e dai componenti del gruppo di lavoro che ha redatto il documento.
La ricerca esplora le condizioni economiche, le sfide quotidiane e le politiche di supporto per le famiglie numerose in Lombardia, definite come nuclei con almeno tre figli. L’esito rileva come “le famiglie numerose si trovino ad affrontare un crescente rischio di povertà e una serie di difficoltà economiche che richiedono un intervento mirato da parte delle istituzioni”.
Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale Giacomo Zamperini, coordinatore del gruppo di lavoro ‘famiglia e natalità’ in Consiglio Regionale: “Servono proposte e soluzioni concrete volte a risolvere alla radice il problema della crisi demografica, contrastandone le cause scatenanti, con un focus particolare sulle famiglie numerose. I dati forniti da Polis Lombardia sono preziosissimi perché ci permetteranno di ricalibrare le politiche mirate alla famiglia, aumentandone l’efficacia, tenendo conto delle vulnerabilità che non si limitano solo all’aspetto economico, ma toccano anche le opportunità educative, il supporto alla genitorialità, la conciliazione con il lavoro e l’accesso ai servizi”.
Sempre secondo i numeri della ricerca, le famiglie numerose in Lombardia sono più vulnerabili alla deprivazione materiale e sociale, con un rischio di povertà che tocca il 30,6%, significativamente più alto rispetto al 13,8% delle famiglie con meno figli. Il 18,4% delle famiglie numerose, inoltre, fa fatica a raggiungere la fine del mese, contro l’11,7% delle famiglie con un numero minore di figli. Il reddito medio annuale delle famiglie numerose si attesta a 65.000€, ma il reddito equivalente scende a 25.500€, inferiore rispetto alle famiglie con meno figli. Le province che registrano il maggiore incremento di famiglie numerose sono Milano (+17,5%) e Pavia (+12,1%), ma anche la provincia di Sondrio e Lecco segnalano cali significativi.
“In Lombardia – prosegue Zamperini, componente della IX Commissione Sostenibilità sociale, Casa e Famiglia – sono stati messi in atto numerosi interventi per sostenere le famiglie, come il Bonus Nidi Gratis e il Programma P.I.P.P.I., che hanno avuto un impatto positivo soprattutto nelle situazioni più vulnerabili. Tuttavia, c’è ancora molto da fare. È necessario ampliare l’offerta educativa per i bambini 0-6 anni, aumentando il numero di posti disponibili e garantendo un supporto continuo per la conciliazione tra vita familiare e lavoro. Inoltre, il Fattore Famiglia Lombardo è uno strumento importante che intendiamo rafforzare per rendere i servizi ancora più accessibili a chi ha carichi familiari elevati.”
“Il Fattore Famiglia Lombardo introdotto nel 2012 – continua il Consigliere Regionale Giacomo Zamperini – è uno strumento che ha contribuito a migliorare l’accesso ai servizi per le famiglie con carichi di cura. Questo strumento è stato confermato come vantaggioso per le famiglie numerose e quelle con disabilità, e, per questo, l’impegno della Regione è volto a implementarlo ulteriormente, affinché diventi ancora più rispondente alle necessità delle famiglie lombarde ed alle loro difficoltà economiche che riguardano principalmente le spese per l’istruzione, l’alimentazione, l’abbigliamento e le attività extrascolastiche. Problemi nuovi, richiedono nuove soluzioni. Serve un nuovo sforzo collettivo, che coinvolga anche tutti i livelli istituzionali, prima che sia troppo tardi. Non dobbiamo soltanto difendere la famiglia da un punto di vista sociale e culturale, ma far capire che un figlio rappresenta una risorsa comune, non un ostacolo alla realizzazione della propria felicità. Serve un ‘rinascimento demografico’ per sconfiggere la piaga della denatalità.”
“Anche la conciliazione tra lavoro e famiglia – conclude Zamperini – resta una delle sfide più urgenti, con il carico maggiore che grava spesso sulle madri. In Lombardia, nel triennio 2020-2023 sono stati investiti 3 milioni di euro per promuovere le “Reti di conciliazione” e, nel 2021, sono stati destinati 5 milioni di euro al welfare aziendale, ma è necessario un impegno ancora maggiore per aiutare le famiglie numerose a bilanciare gli impegni lavorativi con quelli familiari”.