Fase 2 e messe. Il prevosto: “La vita dell’uomo non è fatta solo di lavoro e consumo”

Tempo di lettura: 2 minuti
Mons. Davide Milani

Restano sospese le celebrazioni religiose in questo inizio di Fase 2

La riflessione del prevosto di Lecco, Mons. Davide Milani

LECCO – “Nella parole del presidente del Consiglio e poi nella bozza di decreto, ciò che più mi ha amareggiato è una visione parziale dell’uomo, che deve essere in salute, deve recarsi al lavoro e al supermercato. Ma c’è molto di più nell’esistenza delle persone: l’uomo vive per realizzare il proprio progetto di vita, per cercare la felicità e anche per curare il proprio rapporto con Dio. C’è un bisogno anche spirituale oltre che materialistico che è parte della nostra vita e che necessita anch’esso di una risposta”.

E’ la riflessione del prevosto di Lecco, mons. Davide Milani, all’indomani delle osservazioni avanzate dalla Cei a seguito del provvedimento del Governo per la Fase 2 che esclude, almeno per ora, la ripresa delle celebrazioni religiose ad eccezione dei riti funebri.

“La Chiesa in Italia e a Lecco è sempre stata obbediente alle norme emanate perché c’è in gioco un bene importante e fondamentale, la salute di tutti, prima ancora che dei preti, quella dei cittadini che vengono in contatto con la chiesa – premette il prevosto – appena ci è stato detto di sospendere le celebrazioni lo abbiamo fatto, prima ancora che lo Stato lo chiedesse, la diocesi ha chiesto di farlo”.

“Non si chiedono privilegi, non è una lamentela del mondo della Chiesa perché meno considerato rispetto ad altre categorie, la Chiesa non si è tirata indietro e sta facendo un grande lavoro di carità nelle parrocchie che prosegue, in silenzio e grazie al grande impegno di molto fedeli – prosegue Mons. Milani – Lo Stato non fa etica ma deve dare la possibilità ai soggetti, ai gruppi di cittadini impegnati in questi ambiti, di poterlo fare nel rispetto di tutte le cautele necessarie. La libertà di religione è uno dei principi della nostra Costituzione, principi che valgono anche oggi, ci devono orientare anche in tempo di emergenza”.