Celebrato stamattina presso il Centro operativo sezionale un 2024 intenso e ricco di attività
“Oltre 2.400 giornate/uomo: non solo emergenza, ma anche attività di prevenzione e addestramento”
LECCO – Un cantiere aperto e sempre attivo, quella dell’Unità di Protezione civile Alessandro Merlini della Sezione Ana di Lecco che oggi, domenica, ha celebrato la tradizionale festa presso il Centro operativo sezionale di via Monte Oliveto a Sala al Barro di Galbiate.
Oltre 400 volontari suddivisi nei diversi gruppi territoriali e specialistici che si sono impegnati durante un 2024 decisamente intenso che ha contato oltre 2.400 giornate/uomo al servizio della comunità a Lecco e oltre i confini provinciali. Un dato che non può raccontare dell’anima di un gruppo che volontariamente si mette al servizio di tutti, ma che la dice lunga su un impegno che non viene mai meno.
La cerimonia si è aperta con l’alzabandiera e il saluto del Prefetto di Lecco Sergio Pomponio che ha elogiato il prezioso lavoro delle persone impegnate nel gruppo, ognuna con un proprio ruolo. Durante la Santa Messa, accompagnata dai canti del Coro Grigna, padre Luciano ha sottolineato come per ogni volontario “Ogni vita conta”.
Quindi è toccato al coordinatore dell’Unità di Protezione civile, Cristian Mornico, tracciare un bilancio di questi ultimi mesi: “Attività di emergenza, ma anche di prevenzione e addestramento. Le nostre squadre sono intervenuto ovunque è stato richiesto. In particolare alcuni volontari sono scesi in Emilia Romagna per la recente alluvione. Tantissime sono state le attività di prevenzione con il ripristino di situazioni a rischio, pulizia di alvei e altre attività dove sindaci, o enti preposti, ci hanno chiamato e coinvolto. Oltre 150 i volontari coinvolti in corsi e attività di addestramento”.
Presenti alla cerimonia anche alcuni sindaci, rappresentanti della Provincia, il sottosegretario di Regione Lombardia Mauro Piazza e i consiglieri regionali Giacomo Zamperini, che ha letto un messaggio dell’assessore Romano La Russa, e Gianmario Fragomeli. In rappresentanza della Protezione Civile della Provincia di Lecco ha partecipato Elena Conti, mentre il Capo di Gabinetto della Prefettura di Lecco Paola Cavalcanti ha ringraziato “gli angeli grigio-verdi, siete uniti dagli stessi valori”.
Il presidente degli alpini lecchesi Emiliano Invernizzi, ringraziando tutti i volontari, ha ricordato due tratti distintiti dell’essere Alpini: “E’ stato un anno molto intenso e ricco di iniziative e noi dobbiamo continuare su questa strada. Quello che hanno in più gli Alpini di Protezione Civile è che sono volontari: prestano il loro tempo e le loro risorse per gli altri volontariamente, in modo gratuito. E questo va sottolineato senza ombra di dubbio, perché nel grande sistema del Terzo Settore non è sempre così. Noi non siamo mai retribuiti, dal presidente nazionale all’ultimo Alpino dell’ultimo paese. L’altro aspetto che ci caratterizza come Alpini è che quando un’emergenza noi siamo già lì perché questo è il retaggio della cultura e dell’esperienza dell’essere dei soldati. Questo ci hanno insegnato: c’è una catena di comando, c’è una organizzazione piramidale, siamo organizzati, responsabili e attuatori di un piano di comando. Tutte doti che mettiamo a frutto in caso di emergenza e di questo sono orgoglioso. Col vostro lavoro silenzioso permettete a questa realtà di crescere”.
La sentita cerimonia si è chiusa con la consegna degli attestati a quattro volontari che, per questioni anagrafiche, ha raggiunto il limite di operatività. “E’ solo un momento di riposo, non significa abbandonare la nostra associazione – ha sottolineato il coordinatore Mornico – abbiamo ancora bisogno di voi per tramandare la storia, l’operatività, la professionalità ai giovani e a chi in Protezione Civile resta. Non appendete la divisa al chiodo perché, al momento opportuno, vi veniamo a cercare”.
Premiati Romolo Bonfanti, Giovanni Grosso, Luigi Nava e Mario Crotta.