“Svista” dei tecnici del Comune che hanno concesso di costruire dove non si poteva
Il sindaco: “In tutta questa faccenda di pura burocrazia nessuno ha avuto altri interessi diversi dalla pubblica utilità”
LECCO – Un errore materiale commesso dal Comune di Lecco che ha concesso di costruire dove non si poteva, si è trasformata in una bella gatta da pelare per l’amministrazione Gattinoni che, nella serata di mercoledì, in una riunione capigruppo convocata d’urgenza, ha messo al corrente tutto il consiglio comunale della situazione dopo l’annullamento in autotutela (come prevede la procedura) di tre delibere precedenti (n. 86 del 31/03/2021, n. 126 del 02/09/2021 e n. 78/2022 del 24/03/2022) relative alla costruzione della palazzina degli uffici di Linee Lecco in zona Piccola.
La struttura di un centinaio di metri quadri inaugurata nel febbraio 2023 di fatto è abusiva. Ad accorgersene è stato circa un anno fa il nuovo tecnico comunale nella fase di collaudo che avrebbe anche concluso l’iter di costruzione della struttura. Concretamente l’area dove è sorta la struttura era individuata come parcheggi a raso con la dicitura S8.1: “Per capirci sarebbe bastato semplicemente effettuare una variazione puntuale al PGT prima della costruzione, ovvero trasformare l’area da S8.1 a S8.2 (parcheggi in struttura compresi uffici per la gestione del parcheggio o del sistema di sosta pubblica, usi complementari quali uffici, attività di assistenza meccanica, ndr)” ha spiegato il sindaco Mauro Gattinoni.
Un piccolo errore commesso dai tecnici: “Dal punto di vista politico non abbiamo nessuna responsabilità perché in Consiglio Comunale recepiamo e approviamo le delibere con il parere tecnico e il parere contabile. Un anno fa, invece, durante il collaudo per chiudere la pratica è emersa la difformità e ora, inevitabilmente, partirà una procedura tecnica per questo piccolo errore. A livello personale ci tengo a sottolineare che le conseguenze sono tutte di tipo burocratico. In tutta questa faccenda di pura burocrazia nessuno ha avuto altri interessi diversi dalla pubblica utilità“.
La palazzina (che oggi è ovviamente ancora vuota) sarà oggetto di una ordinanza di demolizione: “Come comune ci assumiamo la responsabilità, ma sta di fatto che adesso siamo in questa situazione. Tecnicamente saremo chiamati a notificare la difformità e il proprietario, Linee Lecco, avrà tre possibilità: il ricorso al TAR, l’abbattimento oppure trascorsi 90 giorni nell’inerzia da parte del proprietario il bene entra nella proprietà della pubblica amministrazione, quindi passa da Linee Lecco al comune”.
Il buonsenso vuole che si vada verso la terza ipotesi che sarebbe anche l’unica che consentirebbe una soluzione infatti, una volta entrata nella disponibilità del comune, probabilmente si potrà fare la variazione urbanistica per rendere la struttura conforme anche se, giuridicamente, non potrà essere riconsegnata allo stesso soggetto, ovvero Linee Lecco.
Un banale errore nel rilascio del permesso di costruzione si è trasformato in una bomba nelle mani dell’amministrazione.