Il bilancio della squadra antincendio di Rancio: “Tante attività, ma serve più supporto”

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Antincendio Boschivo Alpini Monte Medale, il caposquadra Mario Fusi
Antincendio Boschivo Alpini Monte Medale, il caposquadra Mario Fusi

Il caposquadra Mario Fusi traccia il quadro delle criticità nella zona del vallo paramassi

“Con un piccolo aiuto, in primis del comune, si potrebbe fare molto di più. Siamo una squadra unita che lavora da oltre 40 anni”

LECCO – Ogni intervento impegna una media di 25 volontari per circa 6 ore (alla domenica), a cui si aggiungono le ore di lavoro infrasettimanali svolte dai membri del gruppo che sono in pensione, per un totale di un migliaio di ore di lavoro in un anno, la maggior parte concentrate tra novembre e marzo, il periodo in cui è consentito il taglio piante. Questi numeri, in maniera sintetica, danno l’idea della mole di lavoro svolto sul vallo paramassi dalla Squadra Antincendio Boschivo del gruppo Alpini Monte Medale, composta da 32 membri più una segretaria (tutti volontari), che fanno riferimento alla Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino.

Dietro però c’è molto di più perché il gruppo, fondato nel 1980, da ben 43 anni è un prezioso presidio per il territorio di Lecco che si sviluppa alle pedici del San Martino e del Medale, da via Montebello fino a Laorca. Mario Fusi guida il gruppo da una quindicina di anni e traccia un bilancio dal sapore agrodolce.

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Il lavoro della squadra antincendio boschivo

“L’aspetto positivo è che siamo un bel gruppo, i numeri e l’esperienza dei membri ci consentono di svolgere tantissime attività nelle nostre uscite domenicali: il nostro scopo è la prevenzione del rischio incendi, ci occupiamo di mantenere pulito dalla vegetazione il vallo paramassi creando sostanzialmente delle linee tagliafuoco utili in caso di incendio. La pulizia dalla vegetazione, poi, rende più facile l’accesso a chi deve intervenire in caso di emergenza – spiega Fusi -. Il tasto dolente è che quest’anno, al di là di un sostegno della Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino a cui facciamo capo, non abbiamo ricevuto supporto da altri enti, in particolare dal Comune di Lecco che è il territorio dove operiamo”.

Il gruppo può contare sul supporto di alcuni sponsor privati che lo aiutano a soddisfare i bisogni in termini di materiale ma è diventato sempre più difficile: “Tutti sappiamo quanto sia complicato tenere assieme un gruppo di volontari al giorno d’oggi, sono tutte persone che sacrificano il proprio tempo libero (che per molti è davvero poco) unicamente perché amano il proprio territorio. Sarebbe un dispiacere vedere sgretolarsi un tale patrimonio per poche centinaia di euro, perché di questo stiamo parlando”.

Volontari, una risorsa preziosa

I volontari sono una risorsa preziosa, specialmente se sono presidio di un pezzo delicato del nostro territorio sia per la prevenzione del rischio incendi che del rischio idrogeologico: “La zona del vallo paramassi e la pista tagliafuoco, purtroppo, presentano numerose criticità. Alcune problematiche di cui ci siamo sempre occupati, purtroppo non riusciamo più a seguirle per la carenza di fondi: l’esempio è la pulizia della tombinatura per lo scolo dell’acqua lungo la pista tagliafuoco che quest’anno non siamo riusciti a fare. Stiamo parlando di cifre abbordabili, poche centinaia di euro per mantenerle efficienti, ma credo sia giusto che anche il comune faccia la sua parte”.

Pulizia della tombinatura lungo la pista tagliafuoco

Le problematiche legate al vallo paramassi

Le problematiche però sono anche altre: “Oltre ad aver segnalato all’ufficio competente la pulizia della tombinatura che non siamo riusciti a fare, l’altro grosso problema riguarda le tre grandi vasche (una a Laorca, l’altra all’altezza della baita degli Alpini di Castello e l’ultima in via Montebello) dove confluiscono le acqua piovane: andrebbero pulite visto che sono state dimenticate da anni. E poi c’è la questione annosa di un tratto della pista tagliafuoco, sopra via Montebello, che non è mai stata completata: il problema è che per i mezzi di soccorso è difficilissimo, se non impossibile, transitare. Stiamo parlando di un centinaio di metri, c’è un discorso aperto con il comune, da alcuni anni siamo in attesa dell’intervento, speriamo che il 2023 sia l’anno buono. Ci sarebbe poi anche il discorso della manutenzione delle reti paramassi che ormai sono state posate una quarantina di anni fa. Ovviamente sono a disposizione per accompagnare chi di dovere a fare un sopralluogo. Invece volevo fare i complimenti al lavoro svolto con la posa delle nuove reti paramassi nella zona di via Stelvio: tutto ciò che è stato tagliato è stato ripulito e macinato, adesso quella zona è facilmente accessibile in caso di intervento”.

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Pulizia del sentiero del San Martino

Abbandono dei boschi e manutenzione dei sentieri

L’abbandono dei boschi è un altro dei problemi a cui deve far fronte la squadra antincendio: “Ovviamente è un problema diffuso, non della sola zona del vallo, ci è già capitato in altri territori di andare su un incendio e non riuscire nemmeno ad arrivarci perché è impossibile entrare nella fitta vegetazione: i boschi sono in stato di abbandono e sarebbe necessario tornare a una corretta gestione in chiave prevenzione. Lo stesso vale per i sentieri: anche in questo caso sarebbe importante valorizzare le risorse che già si hanno a disposizione. Solo per fare un paio di esempi ci sono volontari che già si occupano della Valverde e della zona dei Pizzetti facendo un lavoro egregio. Al contrario spesso si perdono di vista gli obiettivi, basta vedere come sono già conciati alcuni tratti del sentiero del viandante tra Pradello e Abbadia. So che la questione non è semplice, ma forse si potrebbe cominciare guardando quello che già c’è. Un altro esempio virtuoso? Gli organizzatori delle gare di corsa in montagna del territorio, spesso sono i primi ad accollarsi un grandissimo lavoro di pulizia e manutenzione dei sentieri in occasione delle loro gare”.

Mario Fusi

Il futuro della squadra

Cosa attende il Gruppo Antincendio Boschivo? “Come è sempre stato, per quando riguarda la zona del vallo, siamo sempre disponibili a qualsiasi dialogo costruttivo. Il gruppo è unito e negli ultimi anni ha visto anche l’ingresso di alcuni giovani, il che fa ben sperare. Finché ci sarà la disponibilità dei volontari continueremo a lavorare, compatibilmente con le risorse a disposizione. Mi ripeto ma credo che un contributo concreto anche da parte del Comune di Lecco sarebbe doveroso, perché con un piccolo aiuto si potrebbe fare molto di più. A livello personale, invece, sono caposquadra da una quindicina di anni, i ‘miei’ volontari sanno già che sono disposto a farmi da parte se qualcuno ha voglia e tempo di prendere in mano le redini”.