L’evento giovedì presso la sede dell’Ordine degli Architetti
Il noto studio milanese presenta la sua seconda monografia “Il superfluo e il necessario”
LECCO – Lo studio di architettura milanese Barreca & La Varra protagonista dell’incontro organizzato dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Lecco in collaborazione con Ance Lecco-Sondrio per giovedì 23 gennaio presso la sede di via Grandi.
“Il superfluo e il necessario. Architetture di Barreca & La Varra” il titolo dell’evento, patrocinato dall’Ordine degli Ingegneri di Lecco, in programma alle ore 18. La serata è volta a presentare la seconda monografia dello studio di architettura milanese alla presenza dei fondatori, architetti Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra. Introdurrà l’incontro il presidente dell’Ordine degli Architetti Anselmo Gallucci e porteranno un loro contributo anche l’ingegnere Adriano Alderighi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Lecco, e Luca Fabi, presidente di Ance Lecco-Sondrio. Modererà l’architetto Giacomo Albo.
A 16 anni dalla fondazione dello studio di architettura Barreca & La Varra a Milano Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra nella seconda monografia “Il superfluo e il necessario. Architetture di Barreca & La Varra”, a cura di THE PLAN Editions, “mettono in ordine” il loro lavoro ammettendo il disordine, costruendo un indice inaspettato di capitoli – ispirato a un testo dello scrittore argentino Jorge Luis Borges – che invitano a una riflessione attenta, ma permettono anche uno sguardo distratto. “Raccogliere “progetti eccessivamente ambiziosi” oppure “progetti rifatti più volte” ha l’obiettivo di provare a svolgere una indagine riflessiva e retroattiva sul nostro modo di lavorare. Individuare una categoria di “progetti non inclusi nella classificazione” è un modo per interrogarsi sul senso dell’ordinamento che abbiamo scelto. Visitare i “progetti in cantiere nel 2024” è un pretesto per cogliere il carattere occasionale e aperto del fare progetti di architettura, per mettere in luce quel secondo momento creativo che è la “Raccogliere “progetti eccessivamente ambiziosi” oppure “progetti rifatti più volte” ha l’obiettivo di provare a svolgere una indagine riflessiva e retroattiva sul nostro modo di lavorare. Individuare una categoria di “progetti non inclusi nella classificazione” è un modo per interrogarsi sul senso dell’ordinamento che abbiamo scelto. Visitare i “progetti in cantiere nel 2024” è un pretesto per cogliere il carattere occasionale e aperto del fare progetti di architettura, per mettere in luce quel secondo momento creativo che è la costruzione. O ancora “progetti di housing sociale” suggerisce che, in certi casi, non c’è niente di meglio che sposare le categorie consuete.” scrivono gli architetti nel saggio introduttivo, al quale seguono altri testi, in forma di “manifesti” e didascalie dei progetti, tutti a loro firma.
Lo studio, vincitore di premi e concorsi internazionali – tra gli altri German Design Award, BIG SEE Architecture Award, Best Tall Building Worldwide Award e due concorsi C40 Reinventing Cities a Milano – ha un team di collaboratori con competenze che spaziano dall’architettura, all’urbanistica, all’interior design e alla grafica. I due soci da tempo contaminano la professione con l’attività di docenza in diverse realtà universitarie (Università degli studi di Udine, LUISS, Domus Academy), un modo per loro di non smettere mai di imparare.