L’iniziativa della Tavola Lecchese per la Pace si è svolta questo pomeriggio, sabato
In piazza diverse testimonianze sulla guerra: “Continuiamo a camminare insieme, controcorrente, contro tutti i conflitti”
LECCO – Una camminata di 10 km per ribadire la necessità di fermare la guerra in Ucraina, ma non solo. In tanti sabato pomeriggio hanno raccolto l’appello della Tavola Lecchese per la Pace prendendo parte alla Marcia partita da Olginate e terminata in Piazza Cermenati a Lecco. Un corteo arcobaleno, unito nel dialogo e nella ferma condanna a tutte le guerre nel mondo, partito verso le 15 dal ponte della ferrovia di Olginate.
Dopo aver risalito la sponda occidentale del fiume Adda la Marcia della Pace è entrata a Lecco attraverso il Ponte Vecchio, per raggiungere Piazza Cermenati intorno alle 17.45 dove, a seguito di un momento musicale che ha visto protagonista il coro Sol Quair, si sono svolti alcuni interventi.
Tra i presenti anche l’operatore umanitario di Operazione Colomba Giulio Meazza, rientrato da poco dall’Ucraina. Toccante la sua testimonianza, dopo aver trascorso un mese nella città di Nikolaev: “Qui non c’era acqua corrente né potabile. In una città di 400 mila abitanti. I villaggio fuori non hanno corrente elettrica. I pastori dicono messa mentre bombardano. Un giorno uno di loro mi ha detto: ‘preghiamo tanto per la pace, voi siete la risposta alle nostre preghiere’. Abbiamo portato aiuti umanitari dove serviva e vogliamo testimoniare che non sono soli”.
Tanti sindaci del territorio a partecipare al momento tra cui Mauro Gattinoni, primo cittadino di Lecco, che ha dichiarato: “Mentre camminavo mi domandavo: chi siamo noi che ci siamo mossi dal ponte di Calolzio fino a qui? Siamo degli illusi, dei visionari? Nostalgici? Siamo dei testimoni di pace nel momento in cui nel nostro modo di comportarci di tutti i giorni evitiamo polemiche, di rispondere all’odio con odio. Camminando insieme, abbiamo raccontato perché è importante affermare la pace. Un abbraccio a tutti i cittadini della nostra provincia, ai responsabili di associazioni, volontari”.
Non ha mancato di esprimersi anche Maria Grazia Caglio, presidente della Tavola Lecchese per la pace, incentrandosi come Gattinoni sull’azione del cammino appena compiuta: “Abbiamo camminato lungo le rive del fiume, andando controcorrente, perché siamo contrari a tutte le guerre. Siamo qui a ribadire la condanna dell’aggressione della Russia all’Ucraina, ogni giorno che passa lo scontro si fa più cruento. La diplomazia cosa sta facendo? Invochiamo che l’Europa faccia la sua parte. Noi oggi abbiamo fatto la nostra. Nessuno deve rassegnarsi alla guerra”.
A prendere parola anche Don Marco Tenderini: “La guerra ci ha stufato, eppure continua. Ogni minuto distrugge, devasta, infiamma, tortura, sevizia, lasciando dietro di sé solo morti e macerie. La guerra è questo. Non si ferma e avanza, anche se non ce ne accorgiamo diventa sempre più vicina. Se noi smettiamo di occuparcene lei non smette di occuparsi di noi. Sta aumentando le diseguaglianze e ci sta rubando i soldi che servono per curare tante ferite”.
Benché la Marcia abbia voluto affermare con forza il bisogno di cessate il fuoco in Ucraina, non è l’unica guerra che si sta combattendo nel mondo: “Ce ne sono tante altre – prosegue Don Tenderini – che non vogliono farci vedere. Loro continuano a fare la guerra, noi continuiamo a invocare la pace, a camminare per la pace. Continuiamo a farlo, controcorrente, contro tutte le guerre e chi le alimenta, contro la folle corsa agli armamenti, contro la rassegnazione e l’indifferenza. Questo è il momento in cui tutti dobbiamo scegliere da che parte stare. Come dice Papa Francesco: ‘La vera risposta alla guerra è un modo diverso di governare il mondo’ “.
GALLERIA FOTOGRAFICA (foto non loggate di Pinuccio Commodaro)