Alla pizzeria Fiore una cerimonia di commemorazione in occasione della beatificazione
A giugno Alberto Bonacina debutta con lo spettacolo “Sono Stato anch’io” tratto dal libro sulla storia di Piero Nava
LECCO – “Oggi è una giornata molto importante. Rifarei tutto quello che ho fatto, perché mantenere la propria dignità e il rispetto per se stessi è la cosa più importante. Ogni mattina quando mi guardo allo specchio posso dire di essere contento di quello che vedo”.
Queste le parole del testimone di giustizia Piero Nava, lecchese, raggiunto telefonicamente durante la cerimonia di commemorazione in onore del giudice Rosario Livatino organizzata questa mattina, domenica, in un luogo simbolo della lotta alla mafia come la Pizzeria Fiore a Lecco. Una cerimonia organizzata in occasione della beatificazione avvenuta nella cattedrale di Agrigento del magistrato martire della mafia.
Un legame forte quello tra Lecco e il giudice Livatino, proprio per il ruolo fondamentale che ha avuto l’agente di commercio lecchese Piero Nava nel permettere la cattura degli assassini del magistrato, barbaramente ucciso il 21 settembre 1990. Ad accendere i riflettori su questa vicenda sono stati nei mesi scorsi tre giornalisti lecchesi, Lorenzo Bonini, Stefano Scaccabarozzi e Paolo Valsecchi, che si sono accostati alla storia di Piero Nava con il romanzo “Io sono nessuno” (Rizzoli).
Alla commemorazione hanno partecipato il Prefetto di Lecco Castrese De Rosa, il Questore Alfredo D’Agostino il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il vice presidente di Confcommercio Lecco Angelo Belgeri, il referente provinciale di Libera e attore Alberto Bonacina.
“Oggi siamo qui perché questo è un ulteriore passaggio di un percorso cominciato qualche tempo fa quando abbiamo deciso di sostenere il lavoro portato avanti da tre giovani giornalisti lecchesi – ha detto Belgeri -. A settembre in piazza Garibaldi abbiamo organizzato la presentazione del loro libro ‘Io sono nessuno’ e siamo ancora al loro fianco per quando riguarda il prossimo progetto. Oggi riaffermiamo il legame profondo che Lecco sente con questa vicenda e con la persona che ha reso possibile la cattura degli assassini del giovane magistrato. Piero Nava, un uomo coraggioso che ha messo a rischio la propria vita per un bene superiore”.
“Un esempio enorme quello di Piero Nava che quel prezzo lo sta ancora pagando – ha detto il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni visibilmente emozionato dopo aver ascoltato la voce (distorta per ragioni di sicurezza) al telefono del testimone di giustizia -. Ha dimostrato un senso del dovere grandissimo e ci dice di essere felice nonostante tutto quello che è successo dopo. Nava ci dice che lo Stato siamo tutti noi e non possiamo esimerci dal fare quel pezzetto che siamo chiamati a fare. Ciascuno nel luogo in cui è può fare davvero tanto anche come singolo”.
“Dopo aver sentito le parole di Piero Nava ancor di più mi accorgo di quanto questa terra sia fantastica – ha detto il Prefetto Castrese De Rosa -. Livatino è un modello moderno di santità che ha fatto il suo dovere senza protagonismi e questo cittadino che per caso passava di là ha avuto il coraggio di testimoniare. Siamo di fronte alla straordinarietà di condurre due vite normali. C’è ancora troppa sottovalutazione del fenomeno mafioso che è ovunque e per questo non bisogna mai abbassare la guardia. Un grazie ai giornalisti perché la stampa libera è segno di un Paese libero e democratico. Piero Nava ha sottolineato il suo desiderio di andare nelle scuole a raccontare e anche noi vogliamo riprendere questo contatto con le scuole perché è da lì che bisogna partire”.
Padre Angelo Cupini, invece, ha fatto a tutti una grande domanda: “Cosa servono la vita data da Livatino e la testimonianza di Piero Nava per il futuro? Livatino è patrimonio di tutta l’umanità. Ha messo la sua vita a servizio della vita di un altro”.
I tre giornalisti lecchesi hanno poi presentato l’adattamento teatrale “Sono Stato anch’io”, tratto dal libro relativo alla storia di Piero Nava, un progetto sostenuto con forza dalla Cartiera dell’Adda, rappresentata dal ceo Giuseppe Cima. L’attore Alberto Bonacina, insieme a Sara Velardo, ha dato in anteprima un piccolo assaggio dello spettacolo che debutterà a giugno e che poi verrà portato in tutte le scuole. Alla cerimonia hanno partecipato anche Roberta Ausenda, presidente del Cpl (Centro di Promozione della Legalità) e Gabriele Marinoni, direttore del Cfpp (Centro di Formazione Professionale Polivalente).