La “terza corsia” da Pescate verso Lecco. Il capoluogo dirà sì ma ad alcune condizioni
Gattinoni: “Così l’opera è parziale”. Chiesto ad Anas di progettare anche la corsia “gemella” da Lecco a Pescate
LECCO – Un’opera di cui si parla dal 2015 e che entro il prossimo anno potrebbe veder avviati i lavori: si tratta della realizzazione della cosiddetta terza corsia sul “Terzo Ponte” o meglio di una carreggiata ulteriore tra Pescate e Lecco per risolvere il problema del traffico sulla direttrice.
Il progetto ricalca una delle ipotesi progettuali avanzata nello studio del 2016 realizzato dal Politecnico per Anas, ovvero la costruzione – non di una corsia – ma, nei fatti, di un ponte nuovo che si affiancherà al Ponte Manzoni, con una corsia stradale da Pescate a Lecco e una pista ciclabile percorribile in entrambi i sensi.
Un ponte destinato al solo traffico di veicoli che si sposta da Pescate all’uscita Lecco-Bione e sarà accessibile dallo svincolo di Pescate, con un ingresso differente rispetto a quello per la SS36. In pratica ci si potrà spostare in auto tra Pescate e Lecco senza accedere alla superstrada e questo dovrebbe aiutare a sfoltire le code che si verificano ogni mattina a quello svincolo.
Un’opera su cui ha spinto molto in questi anni l’amministrazione comunale di Pescate proprio per i disagi viabilistici subiti dal paese. L’intervento è parte dei lavori previsti in vista delle Olimpiadi 2026 e il costo si aggirerebbe intorno ai 23 milioni di euro già finanziati con 15 milioni di contributi.
Il Comune di Lecco è chiamato a dare il suo assenso ad Anas nel Consiglio comunale urgente che si svolgerà venerdì sera. Nel frattempo il piano è stato presentato nella serata odierna dal sindaco ai consiglieri comunali.
“Sicuramente è un’opera strategica per la viabilità, non solo di interesse provinciale ma sovraprovinciale per gli assi con Milano, la Valtellina e Bergamo – ha sottolineato il sindaco Mauro Gattinoni – in questa fase iniziale il nostro Comune è chiamato ad esprimersi su eventuali motivi ostativi a questa realizzazione. E’ un parere politico dopodiché la parte tecnica sarà affrontata nella conferenza di servizi che avrà 180 giorni per sciogliere le questioni che emergeranno”.
La discarica dovrà essere trasferita altrove
Palazzo Bovara, ha fatto sapere Gattinoni non si opporrà all’opera ma porrà comunque l’attenzione, in fase di conferenza di servizi, su alcune criticità che andranno risolte, a partire dall’area di cantiere che andrebbe in parte ad occupare la zona della discarica, la quale dovrà temporaneamente traslocare forse per due anni, il tempo dei lavori.
Inoltre, la zona di innesto al Bione del nuovo ponte creerebbe un problema di accesso alla zona della piattaforma dell’elicottero del 118, alla sede del Soccorso Alpino e al Centro Sportivo.
Mancherebbe anche, fanno sapere dal Comune, uno studio di Anas dell’impatto viabilistico dell’opera e questo metterebbe in difficoltà il municipio sulla progettazione del futuro sviluppo e riordino dell’area del Bione.
Infine c’è anche un problema legato alla riqualificazione della foce del Bione, per la quale il Comune ha già ottenuto un finanziamento da un milione e mezzo di euro.
“E’ un’opera importante ma fortemente impattante, ci sono problematiche reali che abbiamo posto con fermezza – ha aggiunto Gattinoni – abbiamo già evidenziato questi temi a Regione Lombardia, tutti quanti dobbiamo concorrere a trovare delle soluzioni e sostenerne gli eventuali costi”.
Un ponte anche per la direzione Lecco-Pescate
“Ma su tutte – ha sottolineato il sindaco – l’osservazione principale è che l’attuale progetto a nostro avviso è parziale: prevede solo una corsia di ingresso da Pescate a Lecco e non la corsia gemella, da Lecco a Pescate”. Per l’amministrazione di Lecco, il problema del traffico non si risolverà completamente, perché resteranno le code in uscita da Lecco la sera verso lo svincolo pescatese.
Il Comune ha quindi chiesto ad Anas la realizzazione di un’ipotesi progettuale per un secondo ponte (che in realtà sarebbe il “quinto” se il “terzo” è il ponte Manzoni) per le auto che dal capoluogo si spostano a Pescate.
Nei disegni presentati in commissione consiliare, questo nuovo ponte affiancherebbe il Ponte Manzoni sino a metà della sua lunghezza per poi “allagarsi” nell’Adda e consentire lo spazio necessario alla curva di discesa verso lo svincolo di Pescate.
“Un’ipotesi che al momento non è finanziata – ha precisato il dirigente comunale arch. Davide Cereda – è stata chiesta ad Anas una soluzione definitiva per risolvere le problematiche di traffico su entrambe le direzioni. Il nuovo ponte potrebbe avere un costo simile a quello che sarà realizzato da Pescate a Lecco”.
“Dal punto di vista politico insisteremo perché questo percorso ci sia – ha rimarcato Gattinoni – che potrà avere soluzioni diverse dal punto di vista tecnico ma sicuramente non potrà dirsi finita e avere nostro parere positivo un’opera che non contempli anche il deflusso dal capoluogo”.