Cambio di colore per la Regione Lombardia con il passaggio in zona gialla da lunedì 1° febbraio
La soddisfazione di Fontana: “I lombardi meritano queste riduzioni delle restrizioni”
LECCO – La Lombardia passa in zona gialla. A dare l’annuncio è stato poco fa sul proprio Facebook il presidente Attilio Fontana: “Mi ha appena chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza. Bene. E’ stata una settimana certamente difficile, abbiamo lottato perchè, come attestato dai dati, i lombardi meritano questa riduzione delle restrizioni. Manteniamo sempre alta l’attenzione verso il virus”.
Si attende ora la pubblicazione dell’ordinanza ministeriale che dovrebbe essere valida da lunedì 1° febbraio ( e non da domenica come era stato inizialmente ipotizzato tenendo conto dei consueti aggiornamenti di cambio di zona). Una buona notizia commentata anche dalla vice presidente della Regione Letizia Moratti: “I dati riguardanti la situazione epidemiologica della Lombardia erano chiari e ben definiti da giorni e la collocazione in zona gialla è la conferma di quanto sosteniamo da giorni”. “Confidiamo comunque nella responsabilità dei lombardi – conclude la vicepresidente – e siamo lieti che le imprese e i lavoratori della nostra regione potranno finalmente tornare alle proprie attività a pieno regime: la locomotiva d’Italia si rimette in moto”.
Molte meno restrizioni in zona gialla
Un passaggio, quello in zona gialla, che comporterà un deciso allentamento delle restrizioni rispetto alla zona arancione e a quella rossa, alle cui normative si sono dovuti adeguare i lombardi in questi ultimi giorni.
La zona gialla prevede infatti la possibilità di muoversi liberamente durante il giorno, sia all’interno del Comune sia all’interno della Regione mantenendo il coprifuoco (con spostamenti comprovati con autocertificazione solo per motivi di lavoro, salute e urgenze dalle 22 e fino alle 5 del mattino. Non solo, ma è prevista l’apertura di bar e ristoranti fino alle 18. Ci si può anche muovere per andare a trovare amici e parenti, in ambito regionale, spostandosi verso una sola abitazione privata abitata e una sola volta al giorno, nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.