Ragazzi e social media: il Lions Club Lecco Host incontra Alberto Pellai

Tempo di lettura: 3 minuti
Alberto Pellai con Giovanni Rigamonti

L’incontro si è tenuto martedì a Teatro Invito

“Il vero dramma non è ciò che i ragazzi fanno online, ma quello che non fanno nella vita reale”

LECCO – Social media, educazione e nuove generazioni: è stato questo il tema dell’incontro che si è tenuto martedì scorso, 13 maggio, a Teatro Invito. L’iniziativa, promossa dal Lions Club Lecco Host in collaborazione con il Comune di Lecco, ha visto come relatore Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta e noto divulgatore, da tempo in prima fila nel sottolineare i rischi legati all’uso dei social media e in generale dei device tecnologici da parte dei giovanissimi.

Durante la serata, a cui ha preso parte anche Alessandra Durante, assessora a famiglia, giovani e comunicazione del Comune di Lecco, Pellai ha allargato il discorso anche agli adulti, che spesso danno il cattivo esempio. “Ci concentriamo sull’uso eccessivo della tecnologia da parte degli adolescenti, ma dimentichiamo che anche i “grandi” passano ore davanti agli schermi in modo passivo” ha affermato. Un’indagine di DataReportal rivela che il tempo medio giornaliero trascorso sui social è di 2 ore e 31 minuti.

 L’abitudine di controllare continuamente lo smartphone, rispondere alle mail a tavola o durante conversazioni familiari, è molto diffusa proprio tra i genitori. Un comportamneto che crea un cortocircuito educativo, chiediamo ai figli di non fare proprio quello che mamma e papà continuano a mettere in atto.

Pellai ha parlato anche del linguaggio sempre più brutale nei commenti online, soprattutto da parte degli adulti, come se il digitale avesse eliminato il filtro tra pensiero ed espressione. Ha citato inoltre uno studio del MIT, secondo cui le fake news si diffondono fino a sei volte più velocemente delle notizie vere, e spesso sono proprio gli adulti a condividerle senza verificarle.

La vera trasformazione, secondo il relatore, è iniziata quando il cellulare è diventato uno smartphone: da semplice strumento di comunicazione a porta di accesso a una vita parallela. La vita online e quella reale si sono intrecciate fino a sovrapporsi, creando sia grandi opportunità che nuove fragilità.

L’incontro del relatore con la città di Lecco è poi proseguito in una serata dedicata ai Lions in cui erano presenti anche i Lions Club Castello Brianza Laghi, i Lions Club Val San Martino e Lamberto Lietti, presidente di Zona. In quest’occasione Pellai si è focalizzato maggiormente sulla Generazione Z, cioè i nati tra la fine degli anni ‘90 e il 2010 e i primi cresciuti con il digitale sempre in tasca. Questa generazione, secondo le ricerche, è stata vittima di un aumento significativo di problematiche psicologiche e comportamentali: ansia, depressione, disturbi alimentari, autolesionismo, isolamento sociale. 

Ha citato anche fenomeni in crescita come la sindrome di Hikikomori, diffusa tra i giovani maschi, che porta all’auto-reclusione in casa per lunghi periodi. Tra le parole chiave associate a queste problematiche: deprivazione del sonno, dipendenza digitale (addiction), depotenziamento cognitivo e riduzione della socialità reale.

Molto toccante l’analisi dell’autolesionismo tra le ragazze, sempre più frequente. “Non riuscendo più a parlare dei propri disagi, molte adolescenti li esprimono attraverso gesti sul proprio corpo, come il tagliarsi,” ha spiegato Pellai. L’identità online viene spesso costruita a discapito di quella interiore, alimentata da contenuti digitali che stimolano costantemente il circuito della dopamina, rendendo il distacco dai social molto difficile.

Il relatore ha lanciato un messaggio chiaro: “Il vero dramma non è ciò che i ragazzi fanno online, ma quello che non fanno nella vita reale.” Serve più vita concreta, esperienze autentiche, tempo di qualità, spazi fisici dove i giovani possano esprimersi, muoversi, crescere: “Oggi più che mai servono palestre, parchi, relazioni vere – non ulteriore digitalizzazione”.
Infine, Pellai ha citato il caso dell’Australia, primo paese al mondo che, con una legge approvata alla fine del 2024, ha vietato l’accesso ai social ai minori di 16 anni. Una misura drastica ma efficace, che potrebbe in un futuro non troppo remoto coinvolgere anche l’Italia, dove ancora oggi strumenti non adatti vengono messi troppo presto nelle mani dei più giovani creando conseguenze drammatiche.

Il presidente del Lions Club Lecco Host Giovanni Rigamonti, ha sottolineato quanto il club sia sensibile a questo tema, ricordando che il futuro è nelle mani dei giovani, ma la guida è nelle nostre.