Senza riscaldamento per una disputa ereditaria: sei famiglie al freddo da due settimane

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riscaldamento pixabay caloriferi

Una condomina: “Situazione surreale”

Il conto per il pagamento delle utenze è stato bloccato per una battaglia legale tra eredi: “Non siamo nemmeno stati avvisati che ci avrebbero tolto il gas”

LECCO – “Stiamo vivendo una situazione surreale”. Non fa tanti giri di parole Isabella Bonaschi, cittadina lecchese che risiede in un condominio di via Leonardo Da Vinci, in pieno centro.

Da due settimane lei e le altre cinque famiglie che vivono nello stabile sono senza riscaldamento, per una questione burocratica, legata ad una battaglia legale tra eredi, che, raccontata, ha davvero dell’incredibile: “Il fornitore del gas ha sospeso la fornitura a causa del mancato pagamento del servizio – ha spiegato Isabella – la caldaia è centralizzata. Non ci è possibile saldare il debito perché l’utenza non è intestata a nessuna delle famiglie che qui vivono – con regolare contratto d’affitto, specifico – ma è condominiale e non abbiamo un amministratore né nessuno che ci rappresenti”.

La situazione è molto complicata, come precisato dalla cittadina: “Dopo la morte della proprietaria del condominio, otto mesi fa, tra gli eredi è iniziata una battaglia legale per la successione – ha spiegato – nel frattempo, come abbiamo appreso, il conto per il pagamento delle utenze è stato sequestrato e bloccato. Lo scorso luglio il giudice aveva autorizzato il pagamento delle utenze ma, per motivi che non riusciamo a capire, alla banca non sono pervenuti gli avvisi di pagamento relativi unicamente alle bollette del gas. Abbiamo appreso della situazione perché da un giorno all’altro siamo rimasti senza riscaldamento: faccio presente che non ci è arrivato nessun avviso prima”.

Nel condominio oltre a Isabella vivono due anziani ultranovantenni e due famiglie con bimbi di 2 e 7 anni: “Negli ultimi giorni ci siamo attrezzati con delle stufette, nel mio appartamento riesco a raggiungere 15 gradi ma i primi giorni vivevamo con 13 gradi in casa. Al momento, l’erede della proprietaria sostiene di non potere fare nulla per risolvere la situazione a causa del procedimento legale in corso riguardante l’eredità, per il quale a breve è fissata un’ udienza che speriamo possa aiutare nel risolvere la situazione, quanto meno per consentirci di tornare ad avere il riscaldamento che abbiamo sempre pagato con puntualità, tutti, così come l’affitto e le altre spese”.

La cittadina ha concluso: “Stiamo vivendo un’ingiustizia per motivi che non ci riguardano direttamente, abbandonati a noi stessi e senza prospettive di una soluzione imminente. E’ davvero surreale”.