Oltre 300 veicoli sospetti segnalati ogni anno dal sistema di telecamere in funzione dal 2015
Aumentano i municipi aderenti, altri 15 centri nel meratese si aggiungono ai 13 Comuni già parte della rete
LECCO – Dal 2015 è uno strumento in più per la sicurezza pubblica: si tratta del sistema di lettura delle targhe che Lecco, tra i primi capoluoghi di provincia in Italia, ha voluto installare in città.
L’innovazione apportata è la capacità di questo impianto di segnalare in tempo reale alle autorità il transito di veicoli ‘sospetti’, di cui è stato denunciato il furto o attenzionati da indagini e inseriti nella ‘black list’ delle forze dell’ordine; queste ultime hanno dunque la possibilità di intervenire nell’immediato per fermare i presunti criminali o semplicemente monitorare i loro spostamenti ai fini dell’attività di indagine.
Per fare questo, fondamentale è stato il collegamento della centrale operativa della Polizia Locale di Lecco con il centro elettronico nazionale della Polizia di Stato della centrale di Napoli, diventando parte del cosiddetto SCNTT (Sistema di Controllo Nazionale Targhe e Transiti).
“Le finalità di questo sistema sono l’attività di sicurezza pubblica e le attività di accertamento e repressione dei reati, è un sistema a supporto delle indagini e non può essere utilizzato per finalità differenti, come le sanzioni per intenderci” spiega Monica Porta, comandante della Polizia Locale di Lecco.
Sono venti i varchi attivi a Lecco, ognuno con due telecamere, complessivamente sono una quarantina gli ‘occhi’ elettronici che controllano le auto di passaggio ai punti principali di accesso, come il Ponte Kennedy e il Ponte Visconti, gli svincoli della SS36, il lungolago, la vecchia Lecco-Ballabio e alcune zone del centro. “Il sistema sarà implementato ulteriormente – fa sapere la comandante – con nuove telecamere che saranno installate in alcune zone ancora scoperte”.
Lecco non è l’unico comune in provincia a disporre di questo sistema: altri 13 municipi hanno aderito (Molteno, Oggiono, Annone Brianza, Ello, Garlate, Sirone, Costa Masnaga, Nibionno, Garbagnate Monastero, Bulciago, Monte Marenzo, Carenno, Pescate) per un totale di 95 telecamere ‘leggi targhe’ attive in tutta la provincia, le cui immagini confluiscono alla centrale operativa della Polizia Locale di Lecco e da qui al sistema nazionale della Polizia di Stato.
“Presto – fa sapere la comandante Porta – si collegheranno alla nostra centrale altri 15 comuni, attraverso un protocollo d’intesa siglato lo scorso anno e che sarà concretizzato nelle prossime settimane”.
Si tratta dei comuni del meratese con Lomagna capofila (Airuno, Brivio, Calco, Cernusco, Imbersago, Merate, Montevecchia, Olgiate Molgora, Osnago, Paderno, Robbiate, Verderio, Unione dei Comuni La Valletta) che già dispongono delle telecamere ma che devono essere collegate al sistema centrale gestito da Lecco.
Ogni anno sono oltre trecento le richieste da parte delle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di finanza o altri comandi di Polizia Locale) per il controllo delle telecamere per altrettante targhe, e dunque veicoli, da rintracciare. “Alla nostra centrale – aggiunge Porta – attiva dalle 7 della mattina fino a mezzanotte, abbiamo degli operatori dedicati esclusivamente al controllo delle telecamere e all’evasione delle richieste che ci pervengono”.
“E’ un sistema che come Polizia Locale usiamo moltissimo nei casi di omissione di soccorso e fuga dopo un incidente stradale – sottolinea la comandante – basta inserire anche solo un carattere della targa per individuare i veicoli con targa contenente quel carattere in transito nella zona, è importante definire bene la fascia oraria per stringere le ricerche ma in questo modo siamo riusciti a risolvere praticamente tutti i casi di omissione successi, circa una decina all’anno”.
Nel 2016, grazie a questo sistema, era stato possibile rintracciare e arrestare un latitante, individuato e fermato durante un blitz dei carabinieri di Monza (vedi articolo).
Le telecamere ‘leggi targhe’ hanno anche un’altra utilità: “Ci consentono anche di monitorare i flussi di traffico, quindi comprendere meglio le dinamiche legate alla viabilità cittadina e quindi capire quali provvedimenti adottare avendo a disposizione una mole di dati non indifferente e concreta – spiega Monica Porta – questo è stato molto utile durante l’emergenza per la frana sul raccordo della Valsassina e quindi a capire come gestire il traffico sulla direttrice Lecco-Ballabio”.