Il comune rifiuta il passaggio in sede conciliativa con l’Impresa Chiarello
Con la cessazione del contratto di gestione la decisione di andare in Tribunale
LECCO – Emerge qualche particolare in più sulla vicenda della causa di usucapione che incombe sul futuro della Piccola. La vecchia società che ha gestito il parcheggio per una trentina di anni, Impresa Chiarello, lo scorso dicembre ha depositato una domanda di usucapione su una porzione di fabbricato che ha utilizzato come magazzino in tutti questi anni, realizzando anche alcune migliorie, ma che non era oggetto del contratto di gestione.
La questione approdata al Tribunale di Lecco solo poche settimane fa, è però sul tavolo da parecchio tempo come spiega l’avvocato Massimo Mazzoleni, legale dell’Impresa Chiarello: “Già a inizio luglio 2020 abbiamo chiamato il Comune di Lecco in mediazione per accertamento di usucapione (tra l’altro passaggio obbligatorio da fare quale condizione di procedibilità dell’azione giudiziale) davanti l’organismo di Conciliazione della Camera di Commercio di Lecco. Il Comune non ha inteso partecipare, rifiutando un dialogo in sede conciliativa con la società, ma al contrario nella sua ostentata sicurezza ha inviato una missiva all’Organismo di mediazione in cui sosteneva che non risultava acclarata la sussistenza dei presupposti in fatto e in diritto che consentirebbero l’usucapione del bene”.
Il Comune di Lecco, nell’ultimo scorcio dell’amministrazione Brivio, ha ritenuto di non dare corso al tentativo di mediazione, ritenendo infondata la richiesta di quella che un anno dopo sarebbe diventata l’ex impresa di gestione del parcheggio, così alla fine di settembre 2020 l’Organismo di Conciliazione della Camera di Commercio ha steso e inviato all’Impresa Chiarello verbale negativo di conciliazione.
Il problema emerso in questi giorni era però sul tavolo da parecchio tempo, già dall’amministrazione Brivio e ancor prima della formale acquisizione dell’area da parte del Comune perché la legittima pretesa di ritenere propria una porzione del fabbricato era già stata avanzata anche alla precedente proprietà delle Ferrovie.
L’ex società di gestione lamenta un atteggiamento di sostanziale chiusura: “Non si è nemmeno tenuto in considerazione di cosa potesse rappresentare la gestione di quell’area, core business dell’Impresa Chiarello – ha concluso l’avvocato Mazzoleni -. I miei assistiti negli anni hanno speso migliaia di euro di investimenti per gestire tante volte quell’area anche nell’interesse del Comune, delle sue esigenze e quelle della collettività (mercato, manifestazioni, feste, ecc…)”.
Da qui la decisione di portare in Tribunale la questione. Il Comune di Lecco si è detto tranquillo perché ci sono atti che dimostrano che l’ex gestore non ha alcun diritto su una porzione comunque piccola del fabbricato in questione. Adesso l’ultima parola spetta al Giudice.