Violenza sulla donne, 345 indagati per reati ‘Codice Rosso’. I dati della Procura

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Nel 2025 (aggiornamento al 15 novembre) si registrano 345 indagati e 6 misure cautelari richieste

Nel 2024 gli indagati erano stati 369 e 38 misure cautelari richieste

LECCO – In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite che si celebra il 25 novembre, i dati dei reati riferiti al cosiddetto “Codice Rosso” restano sostanzialmente stabili nel Lecchese nel confronto 2024-2025.

La normativa punisce i reati di violenza sessuale, stalking o atti persecutori, la violenza domestica. Il codice rosso, in particolare, è una procedura d’urgenza introdotta per fronteggiare gli episodi di violenza di genere e familiare.

I dati della Procura della Repubblica di Lecco parlano di 369 indagati nel 2024 (339 procedimenti, 227 italiani 61,52% e 142 stranieri 38,48%) nel 2024, mentre nel 2025 (con aggiornamento al 15 novembre) gli indagati sono 345 (in 309 procedimenti, 204 italiani 59,13% e 141 stranieri 40,87%). Nel 2024 si sono registrate 38 misure cautelari richieste per 35 indagati (32 in carcere e 6 ai domiciliari); mentre nel 2025 le misure cautelari richieste sono scese a 6 per 6 indagati (4 in carcere e 2 ai domiciliari). Le misure interdittive (divieto di avvicinamento) erano state 10 nel 2024, mentre quest’anno sono 3 (1 divieto di avvicinamento, 1 allontanamento casa familiare, 1 libertà vigilata).

Sempre nel raffronto 2024-2025, l’anno scorso ci sono state 217 richieste di archiviazioni; 91 richieste di rinvio a giudizio; 22 richieste di giudizio immediato; 15 richieste di citazione diretta; 1 richiesta applicazione pena e 34 richieste di incidente probatorio. Nel 2025 (aggiornamento 15 novembre) ci sono state 175 richieste di archiviazioni; 54 richieste di rinvio a giudizio; 8 richieste giudizio immediato; 27 richieste di citazione diretta; 4 richiesta di applicazione pena e 25 richieste di incidente probatorio.

Per quanto riguarda l’anno in corso i dati della Procura della Repubblica di Lecco dal 1 gennaio al 15 novembre entrano nel merito delle diverse qualificazioni giuridiche legate al codice rosso:

  • Stalking (612 bis C.p.): 45 richieste di archiviazioni; 13 richieste di rinvio a giudizio; 2 richieste giudizio immediato; 2 richieste di applicazione pena; 1 richiesta di citazione diretta.
    85 indagati in 70 procedimenti; 72 italiani (84,71%) e 13 stranieri (15,29%). Richiesta 1 misura cautelare in carcere per 1 indagato.
  • Maltrattamenti in famiglia (572 C.p.): 79 richieste archiviazioni; 29 richieste di rinvio a giudizio; 3 richieste giudizio immediato.
    137 indagati in 129 procedimenti; 71 italiani (51,82%) e 66 stranieri (48,18%).
    Richieste 2 misure cautelari in carcere per 2 indagati e 1 misura cautelare domiciliare per 1 indagato.
  • Violenza sessuale (609 C.p.): 29 richieste di archiviazioni; 9 richieste di rinvio a giudizio; 1 richiesta giudizio immediato; 1 richiesta di applicazione pena.
    53 indagati in 47 procedimenti; 21 italiani (39,62%) e 32 stranieri (60,38%).
    Richieste 1 misura cautelare in carcere per 1 indagato.
    (Nell’ambito dell’art. 609 C.p. la quasi totalità dei procedimenti riguarda le fattispecie degli artt. 609 bis o 609 ter C.p).
  • (Lesioni personali aggravate) 582 – 585- 577 C.p.: 35 richieste di archiviazioni; 12 richieste di rinvio a giudizio; 5 richieste giudizio immediato; 1 richiesta di applicazione pena; 26 richieste di citazione diretta.
    94 indagati in 87 procedimenti; 53 italiani (56,38%) e 41 stranieri (43,62%).
    Richieste 3 misure cautelari in carcere per 3 indagati e 1 misura cautelari domiciliari
    per 1 indagato.
Il Procuratore Basso

Nel complesso, come commentato dal Procuratore della Repubblica Ezio Domenico Basso, “il quadro evidenzia una sostanziale continuità nel numero dei procedimenti e degli indagati, pur con una riduzione significativa delle misure cautelari richieste nel 2025″. L’analisi conferma la persistenza del fenomeno sul territorio provinciale, sottolineando la necessità di mantenere elevata l’attenzione istituzionale e di proseguire nell’attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.