Parte da Bellano l’iniziativa di FP CGIL in difesa della sanità pubblica
“Mai chiarito il destino di questo presidio. Ospedale di comunità? Serve più personale”
BELLANO – Si è svolto nella tarda mattinata di oggi il primo dei presidi promossi da FP Cgil Lecco sul tema della sanità. Si parte da Bellano per poi fare tappa all’ospedale Mandic di Merate il 17 marzo e infine il Manzoni di Lecco il 24 marzo.
“L’ospedale di Bellano è un luogo simbolico, già da diversi anni non si è ancora capita la destinazione finale di questo presidio. La riforma lo destina a diventare un ospedale di comunità, non sono chiari però i tempi ma soprattutto con quale personale sarà svolto questo compito” spiega Catello Tramparulo, segretario provinciale di FP Cgil.
Il problema del personale, spiega il referente del sindacato, investe l’intera sanità pubblica: “E’ vero che il Pnrr destina grandi risorse per il comparto sanitario ma non elargisce un centesimo per le nuove assunzioni. Sappiamo che l’ASST sta rincorrendo gli infermieri, che si faticano a trovare, per le sostituzioni di personale che va in pensione. Noi chiediamo che invece le assunzioni avvengano per incrementare gli organici con personale aggiuntivo. Al momento su questo c’è incertezza totale”.
L’altro elemento di questi presidi è la difesa della sanità pubblica: “In una regione dove è forte la presenza della sanità privata, senza personale negli ospedali non vorremmo che il privato si faccia avanti. Nulla contro il privato che deve continuare un’attività che, a nostro giudizio, deve essere integrativa e mai sostitutiva della sanità pubblica che deve garantire i servizi essenziali”.
L’Umberto I di Bellano è un presidio di medicina riabilitativa che comprende anche la comunità per pazienti psichiatrici, la neuropsichiatria, radiologia e palestre per la riabilitazione, ambulatori specialisti e anche un centro prelievi.
“Come coordinatore di Rsu che lavora qui a Bellano da trent’anni posso dire che ci aspettiamo delle risposte definitive, delle certezze sulla programmazione e sul futuro di questo ospedale, alla luce di annunci che non sono stati ancora esplicati in termini operativi– sottolinea il sindacalista Ercole Castelnovo – siamo preoccupati perché le risorse che mancano sono sempre quelle per il personale infermieristico e medico. Lanciamo anche noi un grido di allarme in difesa della sanità pubblica e del diritto alla salute dei cittadini”.