Tradizione solo rinviata: brucia il Ginèe a Mandello

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Ginee Mandello

Fantoccio e falò arsi nella foce del Meria

Ampia partecipazione dei mandellesi alla sfilata scandita dal rumore delle tolle

MANDELLO – “Arrivederci inverno”. Due parole scritte su un foglio che di lì a poco diventeranno fumo e cenere, e che il vento si porterà via, insieme all’immancabile “fantoccio”. Ancora una volta la tradizione del Ginèe è stata rispettata a Mandello. Certo, non fino in fondo: la pioggia di venerdì ha rovinato la festa, obbligando a spostare l’evento, tassativamente in scena ogni 31 gennaio, a ieri sera, domenica.

Un cambio di programma che tuttavia non ha scoraggiato la partecipazione: in gran numero i mandellesi si sono riuniti in Piazza del Sacro Cuore per partire in corteo trascinando le tolle, oggetto-simbolo del Ginèe, in lungo e in largo per le vie cittadine. Bambini, famiglie, giovani, anziani a far chiasso per allontanare il gelo. In testa alla sfilata, come di consueto, il Corpo musicale Mandellese scortato dalla Polizia Locale e dalla Protezione Civile. A svettare sulla folla in marcia il fantoccio, portato in spalla, accuratamente preparato dalle quinte della Scuola S.Pertini, destinazione Poncia.

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Qui, il momento tanto atteso: il falò, e sopra il fantoccio a bruciare con esso, dopo essere stato calato nella foce del fiume Meria dal ponticello per accedere al Lido. Un rogo che ha avuto qualche difficoltà a divampare, probabilmente per via del legno inumiditosi nell’attesa, “intoppo” che però ha saputo rendere ancora più trepidante il momento di vedere il fantoccio avvolto dalle fiamme, per poi scomparire.

Un altro inverno è passato.

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