In commissione il progetto rivisto di Viale Verdi: introdotte delle novità, ma l’ossatura resta la stessa
Confermate le rotonde e l’eliminazione della ciclabile. Pozzi: “Perché tutta questa fretta?”
MERATE – C’è un nuovo parco giochi, ricavato rinunciando ad alcuni posti auto, di sicuro utilizzo per le famiglie del Viale e per quelle con figli iscritti all’asilo nido e alla scuola materna limitrofe. Il marciapiede, sul lato sinistro della strada (provenendo dalla Sp 342 dir), verrà allungato e allargato, anche se questo implicherà sacrificare la prevista isola salva pedoni.
E nel parcheggio, situato sempre sulla sinistra a entrare, poco prima del negozio Tamandi, verrà creata una barriera verde tale da trasformare lo spazio, così come previsto in uno dei progetti vincitori del concorso di idee, in un’area polifunzionale, utilizzabile a discrezione come area mercato, area mostra o area spettacoli.
I costi netti sono saliti a un milione e 900mila euro
Sono queste le novità più grosse del progetto rivisto di riqualificazione di viale Verdi, tornato nel tardo pomeriggio di ieri, mercoledì, in discussione in commissione urbanistica. Numeroso il pubblico presente, a dimostrazione dell’interesse che questo intervento sta suscitando. Tra i presenti c’erano il presidente del comitato Viale Verdi Giuseppe Papaleo e i candidati sindaci Aldo Castelli (lista di centrosinistra) e Pierluigi Bonfanti (Movimento 5 Stelle).
Ampliato fino a comprendere anche i 150 metri iniziali, l’intervento vede aumentare i costi, stimati ora, al netto di Iva e spese varie, in un milione e 900mila euro.
L’ossatura del progetto, redatto dalla Provincia di Lecco e firmato dall’ingegner Angelo Valsecchi, resta però la stessa. Con le rotatorie chiamate a sostituire gli impianti semaforici attualmente presenti in corrispondenza dell’incrocio con via don Cazzaniga e via Turati e il percorso ciclopedonale cancellato per mancanza di spazio.
Sì alle rotonde, no alla ciclabile
Conferme, queste due, che non sono piaciute al consigliere di minoranza Alessandro Pozzi: “Abbiamo sperato fino all’ultimo che le nostre otto osservazioni venissero prese in considerazione. E invece ne sono state prese in considerazione due a malapena. Questo progetto ha dei limiti oggettivi. La mancata previsione di una pista ciclopedonale è una pecca enorme, un’opportunità mancata. Per non parlare del fatto che sarà un viale che perderà tutti i suoi alberi”.
Per Pozzi bisogna tirare il freno a mano e fermarsi a riflettere: “Non capisco tutta questa fretta di arrivare all’approvazione del progetto preliminare entro la fine della legislatura. Si sarebbe potuto nominare una commissione di esperti per valutare il progetto, redatto sì da un professionista, specializzato però in viabilità, non in riqualificazione urbana”.
Pozzi: “Non mettete la firma su un’opera sbagliata”
Per il consigliere di Sei Merate il rischio è quello di “mettere la firma sbagliata su un’opera che resterà alla cittadinanza per almeno 80 anni”.
Sbagliata anche la scelta di prevedere due rotatorie senza prima analizzare il flusso di traffico: “Solo queste due francesine costano 800mila euro. E secondo noi, porteranno ancora più traffico sul Viale” ha ribadito Pozzi, ribadendo come nel Piano urbano del traffico, fermo ormai a più di 10 anni fa, non venisse prevista la loro realizzazione. Ne è poi nato un diverbio con l’assessore Procopio, in merito agli stessi contenuti previsti nel Pgt.
La lite su quanto previsto nel Piano urbano del traffico
In apertura di commissione, il presidente Fabio Tamandi aveva infatti sottolineato come nel Put non si parlasse di mantenere i semafori. “Vi chiedo di non dire falsità e di non dare letture fuorvianti delle previsioni del Piano Urbano del Traffico per quanto riguarda Viale Verdi. Il Piano, infatti, non prevede in alcuna sua parte l’opzione della desemaforizzazione per viale Verdi. Andatevi a leggere anche gli allegati”.
Pozzi ha poi anticipato che venerdì 12 aprile si terrà un incontro con a tema la mobilità e trasporti a cui prenderà parte anche Andrea De Bernardi, l’estensore del Piano urbano del traffico del 2007. Dal canto suo l’assessore Procopio ha voluto ribadire di aver contattato telefonicamente la mattina stessa la società Polinomia: “Tutte le argomentazioni del consigliere Pozzi sono legittime, ma non accetto che si dica che dico il falso”. Quanto al progetto: “Siamo riusciti a creare nuovi spazi di socialità e a mettere in sicurezza il transito dei pedoni. Non sono convinto che le rotonde porteranno più traffico perché è evidente che i flussi di auto arrivano da est a ovest e viceversa, non da nord a sud”.
Massimo Panzeri: “Un progetto troppo basic”
Non del tutto convinto del nuovo progetto anche il consigliere di minoranza Massimo Panzeri: “Avevo definito la prima bozza basic e confermo che anche questa stesura appare troppo elementare. Quando avevamo chiesto di estendere il progetto fino all’ingresso, avevamo chiesto di intervenire per modificare anche la rotonda del Ceppo, al fine di agevolare l’ingresso delle auto incolonnate”.
“Non vedo traccia delle innovazioni tecnologiche da noi richieste e mi chiedo se la validazione sia stata fatta tenendo conto dell’impatto viabilistico complessivo”. Sul punto è intervenuta l’architetto Ramona Lazzaroni specificando che la validazione non entra nel merito delle scelte progettuali mentre il progetto rivisto è stato dichiarato congruo con il piano urbano del traffico.
Casaletto: “E’ un buon progetto: prioritaria la sicurezza”
A chiudere il giro di interventi il capogruppo di maggioranza Alfredo Casaletto. “Qualcuno ha definito questo progetto un elefante – ha esordito facendo riferimento allo scontro avvenuto in aula con il consigliere, sempre di Più Merate, Ernesto Sellitto – Posso dire che è un buon progetto che nulla ha a che fare con la fretta”.
Il consigliere comunale ha ricordato come il comitato di Viale Verdi sia nato nel dicembre 2015. “Grazie alla collaborazione con i cittadini siamo riusciti ad arrivare a questa soluzione che tiene conto della complessità del viale, ricco di case ed esercizi commerciali, puntando innanzitutto a metterlo in sicurezza così come richiesto più volte dagli stessi residenti”.