Circa quattrocento persone oggi pomeriggio alla fiaccolata per la pace a Merate
“La nostra risposta non violenta alle guerre è la solidarietà: è stato accogliere i profughi ucraini nelle nostre case ed è educare ogni giorno alla pace”
MERATE – “Educhiamoci alla pace”. È lo striscione che ha aperto e accompagnato la partecipata fiaccolata della pace, organizzata nel tardo pomeriggio di oggi, sabato, in città a due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina. Tante le persone, circa quattrocento, che hanno sfidato la pioggia raccogliendo l’invito lanciato da diverse associazioni del territorio che hanno voluto ribadire che la guerra non è mai una risposta.
Una presa di posizione condivisa dagli amministratori dei Comuni che hanno patrocinato la manifestazione, ovvero Merate, Osnago, Lomagna, Robbiate, Paderno, Verderio e Imbersago, presenti con la fascia tricolore indosso.
La manifestazione si è aperta con un momento di riflessione e condivisione ospitato nell’aula magna dell’istituto Viganò e del liceo Agnesi, aperto dall’esibizione dei Profeskin, band formata da docenti e studenti del Viganò che hanno proposto alcuni brani da sempre considerati l’emblema del pacifismo e dell’attivismo politico.
“In un momento in cui il riarmo sembra essere l’unica riposta, noi siamo qui a chiedere a gran voce la pace, mobilitandoci e impegnandoci per l’educazione alla pace” hanno ribadito i docenti che si sono alternati al microfono, ringraziando l’artista Bruno Freddi per l’opera d’arte esposta a una parete dell’aula magna.
A prendere la parola è stato poi don Danilo Bessi, della comunità di Sant’Egidio che ha voluto ricordare i tanti, troppi, morti della guerra in Ucraina: “Inutile dire che i più colpiti sono sempre i più deboli. La guerra è il più grande patriarcato esistente. Dopo due anni dallo scoppio della guerra, la pace sembra ormai un ricordo lontano e l’attesa della pace ormai in molti si è spenta, ma non in noi che siamo qui. Le vittime attendono la pace, la vogliono e noi non vogliamo rassegnarci alla guerra”.
Don Bessi ha poi voluto fornire degli spunti concreti legati al tema dell’educazione alla pace: “La nostra risposta non violenta è la solidarietà. E’ stato accogliere i profughi, aprire loro le nostre porte, le nostre case, provare a ricostruire tessuti lacerati. Non dobbiamo mai dimenticarci poi di condannare sempre la guerra e non giustificarla perché è un male che distrugge la vita e anche il pianeta. Nessuno sa come uscire da queste situazioni, da queste guerre che si eternizzano e che rischiano di durare decenni. A chi però pensa di abbandonare l’Ucraina al suo destino o chi, all’apposto, progetta un’escalation militare, contrapponiamo l’esigenza di trovare una terza via. La pace si costruisce con audacia e con fantasia: in un mondo in cui la guerra è a pezzi, possiamo fare anche la pace a pezzi, aprire spazi di accoglienza e umanità peri profughi, cercare nuove strade di diplomazia e provare a salvare a una a una le persone, un passo dopo l’altro”.
Trovandosi a parlare all’interno di un’aula magna di una scuola, don Bessi ha voluto lanciare una sfida alle istituzioni scolastiche, chiedendo di educare all’empatia, all’ascolto e al guardarsi negli occhi: “Servono opinioni pubbliche forti che siano per la pace e non contro gli altri”.
Dopodichè il lungo corteo, aperto dallo striscione realizzato dai ragazzi dell’oratorio di San Zeno, ha imboccato via dei Lodovichi per raggiungere, attraverso via De Gasperi, la scuola primaria di via Montello dove gli scout del gruppo Agesci hanno distribuito ai presenti dei fili di lana con cui unirsi in catena per raggiungere l’oratorio (a causa della pioggia si è preferito infatti una destinazione finale al coperto).
Qui, accolti dal coadiutore don Davide Serra, si sono tenuti le considerazioni finali, introdotte da Paolo Strina. Per gli amministratori ha parlato il vicesindaco di Merate Giuseppe Procopio, presente alla fiaccolata insieme all’assessore al Welfare Franca Maggioni, che ha ricordato come la pace non sia mai scontata: “Non si costruisce la pace dal nient: dobbiamo impegnarci ogni giorno, ognuno secondo le sue responsabilità e competenze”.
Le associazioni che hanno aderito alla fiaccolata per la pace sono:
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