Il parco giochi è stato realizzato nel terreno donato da Vittorina, Sandra e Carlo Gilardi
Il taglio del nastro è previsto alle 17: l’area verrà intitolata ad Anita Pizzagalli Magno, madre dei fratelli Gilardi, ma loro non ci saranno
AIRUNO – Il parco giochi inclusivo, realizzato nel terreno donato al Comune dai fratelli Carlo e Sandra Gilardi, è ora realtà. Sono infatti conclusi i lavori per la realizzazione dell’area giochi, impreziosita anche di attrezzature utilizzate da persone portatrici di handicap, nel prato regalato, ormai alcuni anni fa, dai fratelli Gilardi all’amministrazione comunale.
L’intervento è stato realizzato grazie al contributo erogato dalla Regione attraverso il piano Marshall, promosso lo scorso anno per rilanciare le attività economiche dopo la battuta d’arresto rappresentata dal lockdown imposto dal Covid 19. La cerimonia di inaugurazione è in programma sabato 24 luglio alle 17 con il tradizionale taglio del nastro e l’intitolazione del parco ad Anita Pizzagalli Magno, rispettando la volontà, espressa ancora molto tempo fa, dai donatori, i fratelli Carlo, Sandra e Vittorina Gilardi (quest’ultima morta da alcuni anni).
Un’inaugurazione che ha già fatto divampare la polemica visto che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Milani, non ha ritenuto opportuno invitare i fratelli Carlo (al centro, sua malgrado, di una vicenda mediatica e giudiziaria, che proprio questa settimana ha segnato un punto importante con la sentenza di primo grado pronunciata dal giudice del tribunale di Lecco) e Sandra, entrambi ospiti in due Rsa.
Una scelta assolutamente non condivisa dal Comitato per la liberazione di Carlo Gilardi, che ha inviato al sindaco, all’assessore ai lavori pubblici e ai Consiglieri comunali una lettera al fine di ottenere l’auspicata partecipazione di Carlo Gilardi e della sorella alla cerimonia di inaugurazione.
“E’ superfluo far notare che l’invito dei fratelli Gilardi alla cerimonia di inaugurazione e la loro conseguente partecipazione rappresentano il minimo segno di riconoscenza loro dovuto per il gesto d’amore che gli stessi (e la sorella premorta) hanno tributato ai propri concittadini – ha scritto nella missiva l’avvocato Rita Rossi a nome del Comitato – . Chiediamo al Sindaco di voler emendare anticipatamente a quella che sarebbe un’imperdonabile mancanza di riconoscenza e di rispetto verso i suddetti benefattori, recapitando loro un invito ufficiale e personale per la partecipazione alla suddetta cerimonia. Il fatto che Carlo e Sandra siano ospiti (e non ricoverati come è stato scritto) di una casa di riposo non significa affatto che gli stessi non possano uscire e partecipare. Chè, anzi, se venisse opposto loro tale impedimento, ci troveremmo di fronte ad un gravissimo attentato alla libertà personale di due persone, integrante gli estremi di reato”.