Ex scuola di Spiazzo: acceso confronto, ma Panzeri non molla il “suo” progetto

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Tante persone martedì sera all’incontro promosso per parlare del futuro dell’ex scuola di Spiazzo

Contestata l’amministrazione comunale per aver partecipato al bando regionale con un progetto, poi scartato per un altro intervento che prevede la demolizione dello stabile con realizzazione di uno nuovo, più piccolo e moderno

LA VALLETTA – “Confermiamo il nostro progetto, sottolineando che non è illegittimo dal punto di vista procedurale e che dà una prospettiva di riutilizzo di uno spazio abbandonato da anni”. Non è arretrato di un millimetro dalla sua posizione il sindaco Marco Panzeri, invitato d’onore l’altra sera, martedì, all’incontro promosso dai promotori della raccolta firme “Salviamo la scuola di Spiazzo”.

In prima fila gli esponenti dell’amministrazione comunale

Al tavolo dei relatori, per la presentazione dell’iniziativa, Silvia Sardi e Marco Viganò, i due giovani residenti nella frazione immersa nel Parco del Curone che hanno dato origine alla petizione che, in poche settimane, ha superato le 700 firme. Chiara la richiesta: non abbattere l’edificio esistente dell’ex scuola di Spiazzo,  così come previsto dal progetto presentato sui social dall’amministrazione comunale, ma puntare a un riutilizzo di quegli spazi attraverso una riqualificazione rispettosa anche del contesto in cui sorge l’ex primaria.

Con loro Alberto Valli e Fabio Cognetta, dell’associazione Iperspiazzo, con cui l’amministrazione comunale si era interfacciata dall’inizio del 2021 per discutere del futuro dell’ex scuola, costruita nel 1909, ampliata nel 1979, chiusa al termine dell’anno scolastico 1985/86 e definitivamente abbandonata dal 2007 dopo aver ospitato per anni la sede degli Scout.

Alberto Valli

Una collaborazione che ha portato Iperspiazzo a consegnare all’amministrazione comunale un progetto di riqualificazione dell’edificio abbandonato (prevedendo solo l’abbattimento dell’ala costruita con l’ampliamento) con cui il Comune partecipa al bando di rigenerazione urbana indetto dalla Regione ottenendo il massimo del contributo previsto, pari a 500mila euro.

ex scuola Spiazzo
L’ex scuola di Spiazzo a La Valletta Brianza

Ed è a questo punto che la strada (e anche la narrazione) tra le due parti si divide. Iperspazio ha infatti evidenziato di avere chiesto più volte incontri al sindaco venendo informati solo a mesi di distanza, tramite un post sui social, che il progetto che sarebbe stato portato avanti sarebbe stato un altro. Un particolare, quest’ultimo, su cui Valli e Cognetta hanno espresso dei dubbi, sottolineando come i requisiti previsti dal bando di rigenerazione urbana non prevedano l’abbattimento delle strutture.

Fabio Cognetta

Dal canto suo invece Panzeri ha sottolineato che i patti, fin dall’inizio, erano stati chiari con una collaborazione che si sarebbe dovuta fermare prima di entrare nel merito di contenuti e gestione dell’immobile per evitare conflitti di interesse. Quanto al fatto di aver ottenuto i soldi dalla Regione con un progetto che non sarà poi quello perseguito, ha rassicurato di aver ricevuto tutti i via libera del caso, incassando anche l’autorizzazione della Soprintendenza per l’abbattimento della struttura.

Particolari, quest’ultimi, su cui i soci di Iperspiazzo hanno promesso approfondimenti in un incontro che anziché portare a un confronto positivo si è trasformato in uno scontro che ha evidenziato la distanza siderale tra chi voleva portare il proprio contributo partecipato a un progetto che riguarda il futuro di un luogo vissuto come landmark e chi ha difeso a spada tratta l’opera dell’amministrazione rimandando il giudizio sulla bontà della scelta alle prossime elezioni.

Il sindaco Marco Panzeri

Un dibattito acceso, seppur civile, in cui l’argomento scuola di Spiazzo è finito anche in secondo piano rispetto ai moniti del sindaco sulla scarsa partecipazione della cittadinanza agli altri momenti partecipativi, come il Pgt e ai rimbrotti sul aver banalizzato la discussione a un semplice “mi piace, non mi piace”. Di fronte a una sala piena, Panzeri ha concluso: “La vostra narrazione è scorretta… Pardon, politica, perché, anche se dite di non voler fare politica, avete, e  questo vi va riconosciuto, coinvolto la polis e risvegliato una comunità. Alle vostre 700 e passa firme, di cui solo un’ottantina però riconducibili a residenti a La Valletta, risponderemo il 28 luglio con una delibera, quella di conferma al progetto, scelto perché il vostro non era economicamente sostenibile”.

Il render del progetto sostenuto dall’amministrazione comunale

E  ha poi aggiunto: “Con una scelta che può essere discutibile,  proviamo a rimettere in pista un luogo abbandonato da anni. Abbiamo scelto apposta di non utilizzare tutta la volumetria esistente preferendo concentrare i costi sull’efficientamento energetico rispetto ai metri quadri. Quanto all’uso faremo una manifestazione di interessi per capire chi potrebbe entrarci e proprio per questo l’interno dello stabile non sarà completamente ristrutturato così da lasciare una certa flessibilità”.

Parole perentorie che hanno spento la speranza di chi pensava potesse esistere un margine di trattativa che tenesse conto anche dell’esigenza di preservare la memoria storica di un edificio vissuto come luogo simbolo di un territorio.