In tanti martedì sera in Auditorium all’incontro promosso da Dietro la lavagna
Un confronto a tre voci sul tema dell’invecchiamento: “Bisogna ripensare al modo in cui si trattano le esigenze degli anziani”
MERATE – Il 24% della popolazione è over 65 e il numero degli over 80 è raddoppiato negli ultimi anni, attestandosi all’8% della popolazione. Sono i numeri che fotografano una situazione, quella dell’invecchiamento della popolazione, su cui si sono confrontati ieri sera, martedì, in Auditorium tre relatrici invitate a trattare il delicato quanto complesso tema della cura e del prendersi cura.
Promossa dall’associazione Dietro la lavagna, dopo il primo incontro, tenuto l’8 febbraio, con la proiezione del docufilm Careseekers – In Cerca di Cura la serata ha visto discutere e confrontarsi Laura Campanello, filosofa e life coach, consulente pedagogica, scrittrice e blogger; Natalia Parmigiani componente dell’Auser di Fabbrico (Reggio Emilia) e Donatella Barberis, responsabile area distretto e ufficio di Piano di Rete Salute.
A introdurle, dopo il saluto della presidente del sodalizio Maria Rosa Panzera, Patrizia Riva che è partita da due verbi inglesi, to cure e to care, per distinguere il curare dall’aver cura.
Un tema a tutto tondo, intorno al quale non è facile trovare una linea netta di confine. “Il tema della cura è ampissimo e riguarda tutta la vita. Dovremmo cominciare a pensare al nostro invecchiamento quando siamo più giovani” ha esordito la filosofa Laura Campanello, ribandendo l’urgenza di “fare i conti con il nostro orizzonte di vulnerabilità: avere cura di sé vuol dire assumersi la nostra fragilità e trasformarla in qualcosa di possibile e sostenibile. In poche parole significa prendersi la responsabilità dell’avere a cuore”.
Natalia Parmigiani, referente dell’Auser di Fabbrico, nonché una delle attrici del docufilm, ha posto l’accento sulla capacità di entrare in sintonia con l’altro. “Venendo qui e riflettendo al nome della vostra associazione, ho pensato alle tante volte che da bambina ero stata messa dietro la lavagna perché non rientravo subito in classe dopo l’intervento, perdendomi a guardare la natura. Da quella posizione, ho scoperto, fin da piccola, un altro modo di vedere e stare nelle cose”.
Un punto di osservazione diverso che secondo Parmigiani andrebbe utilizzato anche per guardare alle politiche e alle iniziative che riguardano gli anziani, con un respiro più profondo che porti a interrogarsi anche sul mondo che vogliamo consegnare alle future generazioni. “Dobbiamo chiederci e farci domande intorno a cos’è una buona vita e a chi spetta. Dobbiamo interrogarci molto più spesso su quali sono le esigenze e i bisogni di chi invecchia”.
Istanze che anche chi si occupa del settore sociale per conto dei Comuni inizia a sondare, come spiegato da Donatella Barberis, direttrice dell’ufficio di piano dell’ambito di Merate. “Lo so che persiste sempre un grande scarto tra quanto richiesto e quanto si riesce a mettere effettivamente in campo, ma siamo in ascolto delle esigenze che si stanno molto differenziando negli ultimi anni a fronte di una trasformazione demografica importante. Nel sociale si produce sempre un gran valore che non si vede: un tesoro sommerso”.
La serata, che ha registrato una folta partecipazione di pubblico tra cui diversi amministratori del territorio (su tutti il presidente dell’assemblea del Distretto Paolo Brivio) si è chiusa con l’intervento di alcune persone del pubblico che hanno ringraziato le relatrici per i tanti e preziosi spunti forniti.